Pensioni, la spesa corre ancora L'incremento resta tuttavia inferiore a quello registrato in Europa
L'incidenza sul Pil, ovvero sulla ricchezza nazionale, di questi due capitoli della spesa sociale è destinata a crescere in maniera costante nei prossimi decenni, passando dal 19,8% del Pil nel 2001 al 23,5% nel 2034. È quanto emerge da un rapporto della Ragioneria dello Stato sulle «Tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e sanitario», che contiene le previsioni aggiornate alla fine del 2002. Previsioni che, rispetto a quelle del 2001, risultano leggermente peggiori. Lo studio (che non prende in considerazione la riforma in discussione in Parlamento) conferma che l'andamento della spesa pensionistica produrrà nei prossimi 50 anni una gobba, che al suo apice sarà leggermente più alta rispetto alle previsioni fatte nel 2001, con un rapporto spesa-Pil che nel 2033 toccherà quota 16%: questo «lieve aumento» - spiegano gli esperti della Ragioneria - è dovuto in gran parte all'aumento a 516 euro mensili delle pensioni di importo più basso introdotto dalla Finanziaria 2002. La crescita sarà comunque più contenuta rispetto alla media Ue, grazie agli effetti delle riforme già realizzate in Italia negli anni '90. Dopo 5 anni di stabilità seguirà una crescita piuttosto rapida della spesa che raggiungerà il massimo pari al 16% nel 2033; dopodichè inizia una fase di decrescita altrettanto rapida che porterà il rapporto al 13,6% nel 2050». Quando comincerà ad andare in pensione la generazione del baby boom salirà il rapporto deficit-Pil al 16%. Dal 2033, però, si prevede un forte e rapido calo del rapporto, dovuto soprattutto al passaggio dal regime misto al regime contributivo; ma anche al più elevato tasso di crescita della produttività che, a partire dal 2026, si attesta al 2% contro l'1,82% del decennio precedente. Contestualmente rallenterà la crescita del rapporto fra numero di pensioni e numero di occupati che tende ad azzerarsi attorno al 2047. Sanità — Il rapporto tra spesa e Pil nei prossimi cinquant'anni si incrementerà di due punti, passando dal 6% del 2001 all'8% del 2050. Come per le pensioni, anche in questo caso, però, l'aumento sarà più contenuto rispetto alla media dei Paesi Ue. In particolare - si legge nel rapporto - dopo una sostanziale stabilizzazione del rapporto spesa-Pil nel periodo 2004-2006 (grazie all'accordo tra Stato e Regioni dell'agosto 2001), la spesa crescerà «piuttosto regolare» fino al 2035, a causa soprattutto dell'invecchiamento della popolazione. Poi comincerà a scendere, anche qui per l'esaurirsi della generazione del baby boom.