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Un pezzo di storia scompare dalla Borsa

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Dall'avvio nel 1908 alla scalata a Telecom. Una vicenda lunga oltre 40 anni

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La storia dell'azienda comincia nel 1908 quando, il 29 ottobre, Camillo Olivetti costituisce a Ivrea (Torino) la «Ing. C. Olivetti & C.», prima fabbrica italiana di macchine per scrivere, con 20 dipendenti. Alla fine degli anni '20 la produzione annua è di 13.000 macchine. Tra il '30 ed il '40 il debutto nelle telescriventi, calcolatrici, mobili e attrezzature per ufficio. Sotto la guida di Adriano, figlio di Camilllo, negli anni '50 ha una crescita straordinaria. L'improvvisa morte di Adriano Olivetti nel 1960 e una serie di difficoltà finanziarie mettono in crisi il gruppo. La famiglia Olivetti nel 1964 apre il capitale a un gruppo di banche e imprese italiane. La transizione all'elettronica, in anni di alta inflazione e tassi di interesse, diventa particolarmente onerosa e verso la fine degli anni '70 la situazione finanziaria precipita. Nel 1978 De Benedetti investe nell'azienda assumendone la responsabilità operativa. All'inizio degli anni '90 l'Olivetti costituisce insieme ad altri Omnitel, con l'obiettivo di operare nella telefonia mobile. E nel 1995 crea Infostrada nella telefonia fissa. Nel 1996 sotto la guida di Roberto Colaninno avvia una profonda trasformazione focalizzata sulle tlc. A febbraio '99 Olivetti e la controllata Tecnost annunciano l'opa su Telecom Italia, conclusa poi con l'acquisizione di oltre il 52% per 31,5 miliardi di euro. Allo stesso tempo, Olivetti provvede alla cessione delle sue partecipazioni in Omnitel e Infostrada a Mannesmann. Nel luglio 2001 Bell si accorda con i gruppi Pirelli e Benetton per cedere il suo pacchetto di controllo del capitale Olivetti. Olimpia, partecipata da Pirelli, Edizione Holding (gruppo Benetton), Intesa-BCI e Unicredito, diviene il maggiore azionista di Olivetti con una quota prossima al 29%.

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