Rc auto, il decreto frena-ricorsi ottiene il via libera della Camera
Dopo due giorni di discussione, il provvedimento torna alla sua contestata versione, rimandando la soluzione della vertenza al tavolo convocato al ministero delle Attività produttive il prossimo 20 marzo. L'aula di Montecitorio ha ieri votato il provvedimento bocciando l'emendamento fondamentale proposto per restringere ai soli ricorsi di massa l'applicazione del decreto. La Camera ha cioè cancellato l'aggiunta introdotta dal relatore Luigi Vitali che rimandava al giudizio secondo diritto esclusivamente le situazioni collettive che riguardano contratti di massa, lasciando al giudizio secondo equità i casi soggettivi. Il decreto, bocciato da tutte le associazioni dei consumatori che lo hanno ribattezzato immediatamente «salva compagnie», rimane dunque immutato. Una soluzione caldeggiata solo dall'Ania, che la considera un passaggio obbligato per arrivare ad un compromesso. Prima di accettare l'accordo (si parla, tra l'altro, di congelamento delle tariffe, di sconti ai neopatentati e di polizze familiari), l'associazione delle compagnie assicurative ritiene infatti fondamentale che la questione dei rimborsi sia risolta come prescrive il decreto. L'unico giudizio valido è insomma quello secondo diritto, appellabile nei tre gradi di giudizio. Sugli altri punti in esame, l'Ania si dice invece disponibile alla trattativa, e quindi pronta a partecipare al tavolo convocato dal ministero. Al tavolo siederanno anche le associazioni dell'Intesa dei consumatori, la sigla più agguerrita sul fronte Rc auto, che ribadisce però con forza il no deciso al decreto. I consumatori non si riterranno infatti soddisfatti e non firmeranno «accordi capestro», fanno sapere, finchè non sarà risolta definitivamente la questione dei risarcimenti. Sulla necessità di contenere i prezzi delle polizze, esigenza ormai condivisa anche dal governo, l'ultimo richiamo è arrivato infine dalla maggioranza che, durante la discussione del decreto alla Camera, ha presentato un ordine del giorno perchè «nel settore assicurativo venga avviata una politica indirizzata verso una riduzione tariffaria».