Rc auto, l'accordo è più vicino I Consumatori: prima i rimborsi
Il decreto frena-ricorsi, arrivato questa settimana alla Camera, potrebbe essere votato già oggi, mentre il ministro delle Attività produttive Antonio Marzano è fiducioso sulla possibilità di un accordo in extremis tra le assicurazioni e le delle associazioni dei consumatori. Il relatore del provvedimento a Montecitorio, Luigi Vitali (FI), si è detto disponibile a sposare l'emendamento presentato dall'opposizione che prevede l'adozione del giudizio secondo diritto per le situazioni collettive che riguardano contratti di massa, lasciando al giudizio secondo equità i casi soggettivi. Voto favorevole al provvedimento arriva anche da An, convinta che il decreto rappresenti «il male minore per evitare ai consumatori ulteriori effetti negativi» derivanti dai rincari delle tariffe che seguirebbero inevitabilmente gli esborsi pagati per i rimborsi. Il vero problema alla base della questione Rc auto è infatti il caro polizze che andrà in futuro scongiurato, spiega Ignazio La Russa, «con un vero e proprio impegno, da parte del sistema assicurativo italiano, per una revisione del sistema delle tariffe». Un invito che trova la disponibilità dell'Ania che ha annunciato una campagna volta a «sensibilizzare le imprese all'autodisciplina» per contenere le tariffe e per gestire al meglio i risarcimenti. I nodi starebbero dunque tutti arrivando al pettine anche secondo il ministro Marzano, pronto ad assicurare che l'accordo tra compagnie assicuratrici e la maggior parte delle associazioni dei consumatori «è ormai imminente». Per raggiungere il compromesso sulla conservazione della classe di merito per le auto rubate o rottamate, per gli sconti ai neopatentati e per le agevolazioni per le seconde auto «è solo questione di giorni». Iniziative da cui, secondo la Coalizione dei consumatoti, potrebbero derivare ai cittadini benefici per oltre 30 milioni di euro. L'unica nota stonata arriva però dall'Intesa dei consumatori. Senza la soluzione della questione dei rimborsi, ribadisce l'Intesa, l'accordo annunciato da Marzano non sarà possibile.