Fiat, la Fiom contro il rientro a Cassino

A Piazza Affari il titolo ha perso il 5,13% ed è sceso a 5,84 euro, una flessione che, secondo gli operatori, è dovuta a un riposizionamento sui valori supposti dal mercato in vista della ricapitalizzazione. Intanto, i sindacati plaudono alle notizie sul fronte occupazionale: nell'Osservatorio di gruppo, che si è tenuto al Lingotto, l'azienda ha comunicato che l'uso della cassa integrazione straordinaria negli stabilimenti dell'auto è quasi dimezzato rispetto alle previsioni e che, se il governo concederà la mobilità lunga per 2.400 lavoratori, i problemi potrebbero essere risolti entro l'anno. Oggi sono in cigs circa 4.800 dipendenti rispetto ai 5.500 del 9 dicembre scorso, ma la cifra scenderà a poco più di 3.000 nelle settimane in cui lo stabilimento di Termini Imerese riprenderà l'attività produttiva. E altri mille lavoratori rientreranno a Cassino dove Fim, Uilm e Fismic hanno firmato il 26 febbraio scorso un accordo con l'azienda. Ad Arese i lavoratori in eccedenza sono 150 in meno del previsto. Ma a Cassino la Fiom-Cgil ha detto che non firmerà l'accordo sul rientro dei cassintegrati nello stabilimento perchè lo ritiene «peggiorativo della situazione che si era prefigurata il 5 dicembre scorso». L'accordo sul rientro dei 1204 cassintegrati era stato siglato il 26 febbraio scorso da Fim-Cisl, Uilm e Fismic ma non dalla Fiom-Cgil. Al termine dell'attivo sindacale della Fiom è stato sottoscritto un documento nel quale si ribadisce la contrarietà a tale intesa. Ancora nessuna decisione da parte di Gm sulla partecipazione all'aumento di capitale. Agnelli durante la consegna di una Thesis al presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, ha commentato positivamente l'ultimo incontro con i vertici della General Motors («i colloqui sono andati molto bene», ha detto) e ha prospettato una maggiore collaborazione con il partner americano.