Tra la sicilia e l'europa
Gianfranco tiratore
Gianfranco Micciché – il maristelluccio di Palermo, presidente dell’Ars, il parlamento siciliano – oltre che deputato regionale dal 19 luglio è anche europarlamentare. Ovviamente in quota Ppe-Forza Italia. Mario Barresi de La Sicilia scova la notizia sul sito del Parlamento Europeo ed è stata una meraviglia – leggendo la novità – sapere di Micci beato nel doppio ruolo. E nella doppia indennità. L’uomo si distingue per la parola, il bue dalle corna. E nessuno poteva immaginare che dopo il 10 giugno, con le dimissioni da Strasburgo di Salvo Pogliese (eletto sindaco di Catania), il magnifico Micciché – primo dei non eletti – sospendesse il “patto d’onore”, il «rinunciare lo stesso giorno», per negare il seggio a un altro berlusconiano. Entro il 20 agosto il Micci avrebbe dovuto comunicare la propria opzione e, invece, niente: fa allungare il collo a tutti. La prossima data utile per le dimissioni è il 10 settembre – chissà – ma il mitico Micciché, nel frattempo, si prende un «Amount of compensation» per spese di segreteria: 4.500 euro al mese. Piccioli – fanno sapere i siculiforzuti – già destinati «alla beneficienza». Dalle parole alle corna – ops! – dalle parole ai fatti.