Il Grillo tornante
Torna alla carica dopo essere stato "esiliato" dalla Rai per una battuta
Dove eravamo rimasti? In tanti si ricordano di questa frase. Resta nella memoria degli italiani e fu il garbo e l'eleganza con cui Enzo Tortora ebbe a presentarsi al suo pubblico in tivù – la nuova stagione di Portobello – dopo la tragica parentesi di carcere e persecuzione. E tutti, appunto, si ricordano cosa dovette subire un professionista specchiato come Tortora, ormai parte del nostro patrimonio migliore, travolto da pentiti e magistrati in cerca di pubblicità. E «dove eravamo rimasti?» tornando in Rai – dopo esserne stato cacciato per una battuta – dovrebbe dirlo Beppe Grillo. In queste ore si consuma la trattativa tra M5S e Lega per disegnare il nuovo assetto dell'azienda tivù e i due partiti – estranei all'establishment – non hanno che una sola strada: fare sul serio e restituire il comico al suo pubblico. Certo, Grillo è il fondatore dei M5S, sarebbe un'apoteosi di conflitti d'interesse ma se la Rai fino a oggi è stata il buco del buco di tutti i più nascosti buchi del potere, lo è stato in virtù di un fatto: poter cacciare un comico per una battuta. Uno che poi – quando si dice la nemesi – può citofonare a Viale Mazzini e dire: «Dove eravamo rimasti?».