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Il coraggio e l'impostura

Chiara Bordi

Pietrangelo Buttafuoco
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È in gamba o no la ragazza senza una gamba che si appresta a sfilare per Miss Italia? Chiara Bordi, barista stagionale di Tar- quinia, 17 anni, risulta abile e arruolata al concorso di bellezza. Patrizia Mirigliani, patron e madrina della manifestazione, è entusiasta: «La disabilità è sinonimo di  una femminilità ferita e riscattata». La stessa ragazza ha le idee chiare: «La mia esperienza dimostra che si può vivere la disabilità nella normalità, impegnandosi nello sport, in una storia d'amore e, perché no, in un concorso di bellezza». È una meraviglia, Chiara. Fa surf, s'arrampica sulle rocce, fa anche immersioni e adesso fa la sfilata con i suoi «meravigliosi tacchi alti». C'è sempre un'eccentricità, una stravaganza o un urto moralistico da scovare tra le pensate promozionali che accompagnano questo rito stanco. Altro non è, Miss Italia, che la selezione e l'offerta del corpo della femmina. Una sagra dove però nessuna col seno piatto, o con la cellulite ai fianchi – minute imperfezioni anche queste – è presa. La coraggiosa Chiara - in questo caso, in questo preciso caso - deve comunque sfuggire a un'impostura: non avere altro da offrire che la propria gamba di legno.

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