Colpe dello Strega
In dodici si appellano al governo contro la chiusura dei porti
Fa proprio tristezza l'idea che dodici autori del Premio Strega 2018, onusti d'etica scritturale, si appellino al Governo. Fa proprio mestizia che con noterella sentimentale gli ottimati da Ztl chiedano – prendendosi sul serio – «che sia immediatamente revocato l'ordine di chiusura dei porti promulgato dal ministro delle Infrastrutture Toninelli alle navi che salvano i migranti in mare». Sono solo convenevoli mentali i bronci del ciapi ciapi messi a verbale. Dall'acquario delle anime belle, i dodici del pantheon letterario – finalisti e no del prestigioso premio d'Italia – salgono simbolicamente a bordo della nave Aquarius giunta al porto di Valencia con una lettera di altolà al cattivissimo Governo. La vanità narcisistica che prende possesso di una tragedia tremendamente vera qual è quella dei naufraghi nel Mediterraneo per farne un tic da vecchie zie. Di questo si tratta. Due cose, comunque, prima di chiudere. La prima: procuratevi “Appunti per un Naufragio” di Davide Enia (Sellerio). È l'unica parola scritta che onora il martirio. Seconda cosa: “Mediterraneo” di Sergio Nazzaro (Round Robin Editrice). Un libro senza parole, bellissimo. Ce ne sarebbe una terza: decado dall'elenco dei giurati dello Strega. Degno non sono.