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Colpe dello Strega

In dodici si appellano al governo contro la chiusura dei porti

Pietrangelo Buttafuoco
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Fa proprio tristezza l'idea che dodici autori del Premio Strega 2018, onusti d'etica scritturale, si appellino al Governo. Fa proprio mestizia che con noterella sentimentale gli ottimati da Ztl chiedano – prendendosi sul serio – «che sia immediatamente revocato l'ordine di chiusura dei porti promulgato dal ministro delle Infrastrutture Toninelli alle navi che salvano i migranti in mare». Sono solo convenevoli mentali i bronci del ciapi ciapi messi a verbale. Dall'acquario delle anime belle, i dodici del pantheon letterario – finalisti e no del prestigioso premio d'Italia – salgono simbolicamente a bordo della nave Aquarius giunta al porto di Valencia con una lettera di altolà al cattivissimo Governo. La vanità narcisistica che prende possesso di una tragedia tremendamente vera qual è quella dei naufraghi nel Mediterraneo per farne un tic da vecchie zie. Di questo si tratta. Due cose, comunque, prima di chiudere. La prima: procuratevi “Appunti per un Naufragio” di Davide Enia (Sellerio). È l'unica parola scritta che onora il martirio. Seconda cosa: “Mediterraneo” di Sergio Nazzaro (Round Robin Editrice). Un libro senza parole, bellissimo. Ce ne sarebbe una terza: decado dall'elenco dei giurati dello Strega. Degno non sono.

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