Soros, Putin e il governo
Il finanziere George Soros è contro il governo grillo-leghista d'Italia. Soros s'adopera per il dominio globale della finanza sul chi sputa sangue lavorando. Il governo grillo-leghista d'Italia, dunque, è sulla strada giusta. Il sillogismo fila. Dove non arriva il Fondo Monetario Internazionale, grazie a Dio, ci arriva Cartesio. Soros, filantropo – diciamo così – elargisce danari al fine di un preciso scopo: ridurre il mondo a una dimensione. Ma la filantropia, si sa, a breve distanza diventa pelosa. E rischiosa. Il sorosismo è il dominio del pensiero unico ma così unico – nel suo dominio – che già a scriverne si corre il rischio di finire male: un'accusa di complottismo arriva comunque, ma perfino peggio. Fatto è che ieri Soros, a Trento, sul palco del Festival dell'Economia – insinuando che la Lega sia a libro paga di Vladimir Putin – s'è detto preoccupato di una cosa: e cioè che Giuseppe Conte possa cancellare le sanzioni alla Russia. A questo punto, però, scappa un altro sillogismo. Le sanzioni impediscono all'Italia di avere commercio con la Russia. Senza il commercio con la Russia l'Italia diventa più povera. Togliere le sanzioni, dunque, è cosa sacrosanta.