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La bua al pancino

Paolo Savona

Nell'incertezza una sola cosa si sa: le élites non l'hanno digerita

Pietrangelo Buttafuoco
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Nell'incertezza una sola cosa si sa: le élites non l'hanno digerita. «Nessun servitore del Paese può desiderare», tuonava il Corriere della Sera – la vetrina bene pensante d'Italia – «di diventare oggetto di una contesa che mette in discussione l'equilibrio fra poteri dello Stato». Era un pizzino intimidatorio – «dichiari la sua indisponibilità!» – inviato a Paolo Savona. E proprio non sanno come uscirsene dalla botta del 4 marzo – che ci sia un governo grilloleghista o, ancora peggio, se si torna a votare – se l'anatema contro il populismo, il duo saggezza Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, in un editoriale, ieri, gorgogliava di acidità. Ciò che distingue il «nuovo populismo» è il rifiuto della competenza: «Pare che essere incompetenti, non avere una buona istruzione, non avere alcuna esperienza sia un merito». L'incompetente Savona, il senza merito Luca Giansanti, l'analfabeta generale Sergio Costa, e così via. Il duo Solferino che film avrà mai visto per prodursi in siffatto vomitino? Senza competenza, scarsi di studi e con zero esperienza, meritatamente solo una cosa si può dire loro: orsù, una dolce Euchessina e passa la bua al pancino.

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