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Compagnia di bandiera

Cancellata la punizione al carabiniere che aveva appeso in caserma il vessillo del Reich

Pietrangelo Buttafuoco
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Cancellata la punizione al carabiniere che aveva appeso la bandiera del Reich nella sua camera in caserma, a Firenze: «Non è un simbolo neonazista». È la bandiera di guerra della Marina Militare. È il vessillo che si vede garrire anche in Corto Maltese quando il marinaio di Hugo Pratt incontra un'affascinante spia prussiana. Ed è una splendida pagina di storia che un cretino, il dicembre scorso – scorgendola dalla finestra della caserma Baldissera di Firenze, fotografandola– spaccia per scoop trovando in tutti i giornali, nelle istituzioni e perfino nell'Arma il facile aita, aita antifascista. S'era capito dopo un minuto cosa fosse quella bandiera – quella dell'Impero, non quella di Adolf Hitler – ma in quel minuto il carabiniere era già spacciato. Mariastella Gelmini, dio ce ne scampi, dava in smanie antifa: «Un'offesa, quel vessillo, ai cittadini e alle forze dell'ordine». E così anche il Ministro Pinotti: “Vergognoso, vergognoso…”. Ora va bene tutto. Che la Gelmini non capisca un'acca, passi. Poverina, è la natura. Ma che il Ministro dei soldati non sappia riconoscere una bandiera di guerra baciata dalla storia, è grave. È come se Valeria Fedeli, Ministro dell'Istruzione, non avesse uno straccio di diploma…

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