Il Brunetta di Renzi
L’asilo Marcucci
Tale e quale. Come Silvio Berlusconi ha avuto al fianco Renato Brunetta, così Matteo Renzi – erede del Cavaliere – trova accanto a sé Andrea Marcucci. Tale e quale ma in diversa gradazione. Una cosa è la storia, un’altra è la farsa: tanto picaresco è il rissoso professor Brunetta – ormai collocato in congedo, unitamente a tutto il suo staff – quanto pittoresco è il suo clone nazarenico. Marcucci è un imprenditore di Lucca – ricco di famiglia, nato liberale – ed è il Brunetta del Giglio Magico. Baffetto alla D’Alema, eloquio alla Renzi, Marcucci – eletto capogruppo del Partito Democratico al Senato – si fa carico di difendere l’indifendibile. Tanto ha raccolto congratulazioni ed evviva Graziano Delrio – chiamato alla guida dei deputati democratici a Montecitorio – non altrettanto può dirsi di Marcucci che, infatti, segnato dall’investitura di Renzi, ha avuto dai colleghi solo silenzi, mugugni e tremori. Dal suo dante causa, infatti, ha avuto un solo mandato: controllare, sorvegliare e cammellare le truppe. E poi punire. La famosa fase senile del renzismo che fu.