Gli equilibri del centrodestra
Salvini non è Fini
Salvini non farà l’errore di Fini. È come un passaparola, anzi, una parola d’ordine: il capo della Lega non cadrà nell’errore di far fuori Berlusconi dalla scena per impossessarsi del centrodestra. In ogni parte d’Italia, tra gli eletti di Forza Italia e, perfino Fratelli d’Italia, sono tanti pronti a saltare sul Carroccio del vincitore. Con Matteo che non ripeterà in farsa quella che, al tempo delle trame di Napolitano, fu tragedia del tradimento di Fini. Salvini – tutti ne sono certi – a zio Silvio darà la considerazione dovuta. Ed è come già fa col ben più burbero Umberto Bossi, l’altro venerando a lui ostile che non riesce a perdonare Matteo per avergli risollevato – dal sotto zero dei minimi termini in cui gli era precipitata – la Lega. Come Bossi, comunque, anche Berlusconi non può perdonare a Salvini una cosuccia. E non è tanto l’avergli soffiato i moderati, ormai tutti arrabbiati, piuttosto aver sottratto al Pd di Renzi il voto degli operai e dei non garantiti per farlo perdere in malo modo e non poter vincere – mannaggia! – con lui. Ma non farà l’errore, Salvini. Lo schema è collaudato: a Bossi, i grappini. A Berlusconi, i bacini.