Lo scopo dello scopo
Finirà così. Finirà che tomo tomo – cacchio cacchio – si arriverà allo scopo. Il governo di scopo, insomma, diventerà pensiero e meta dell'operosa formichina Cinque Stelle sollecitata dalle cicale progressiste. Finirà che non si avrà altro scopo che lo scopo. Anche Graziano Delrio – un ministro del Pd ma, va da sè, già derenzizzato – un qualunque scopo, lo reclama, infatti. Figurarsi se Sergio Mattarella, il Capo dello Stato, non abbia in pugno la soluzione – tutta di scopo – e siccome le carte si danno solo al tavolo di chi sa sedere composto, finirà che si arriverà all'accordo. E finirà che Luigi Di Maio, o chi per lui, farà il governo di scopo con il Pd dentro, con Leu dentro, e magari con dentro anche Forza Italia perché mai e poi mai – chi sa sedere – consentirà di mettere accanto la Lega e il M5S. Similia similibus “opponuntur” ha argutamente sentenziato Calogero Mannino in una strepitosa intervista – un vero e proprio saggio di sociopolitica – al Dubbio. Grillini e leghisti sono troppo simili per stare insieme, sono – entrambi – l'antisistema. E finirà che il governo di scopo avrà finalmente chiaro scopo: perpetuare il sistema. Finirà così.