battaglie di civiltà
Quirinale zona Franca
Battaglie di civiltà. Più di cento giornaliste si sono schierate a sostegno delle attrici in lotta contro le molestie sessuali. Tutto ciò per «rendere pubbliche e incontrovertibili le loro denunce». Le celebrità – non però, tra loro, Asia Argento – hanno chiesto un cambiamento del sistema culturale strutturato dai maschi e la loro chiamata pubblica ha trovato presto risposta. In men che non si dica, infatti, molte professioniste della stampa e della tivù – tutte bravissime – hanno fatto propria la battaglia. «Dissenso comune» e il dado è stato così tratto. Non resta che sostenerle e proclamare – col kollettivo pashmina – «noi ci siamo». E tutte le obbedienze cieche, pronte e assolute si presentano allora al cospetto dell’irresistibile richiamo del glamour: piace alla gente che piace. Anche a Sanremo, manco a dirlo. L’unico contenuto etico, infatti, è in questo riflesso condizionato. Dopo di che, una professoressa – Franca Di Blasio, accoltellata in classe, a Caserta – deve ritrovarsi con la faccia tagliata per farsi ricevere dal Presidente del Consiglio. E rendere così pubblica e incontrovertibile la sua sconfitta. E la sua solitudine.