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Stash e The Kolors. Ecco perché Maria De Filippi li ha voluti ad Amici Speciali

Carmen Guadalaxara

Ha cercato di accaparrarsi con il suo charme i giudici di Amici Speciali, il napoletano Stash dei The Kolors, nella prima puntata di "Amici Speciali" in onda su Canale 5. Da due anni il cantautore è professore di Amici, ma stavolta ha deciso di mettersi nuovamente in gioco come concorrente. E il motivo lo ha spiegato nelle sue storie di Instagram. “Maria mi aveva parlato tempo fa di questo nuovo programma che stava realizzando…Amici Speciali - ha raccontato Stash - Dal momento in cui lei e tutto il team di Amici mi hanno illustrato il progetto comunicandomi che i soldi ricevuti in queste puntate saranno donati per contribuire alla lotta contro il Covid, le ho chiesto di farmi scendere in campo, stavolta non dietro alla scrivania ma sul palco insieme alla mia band“.  Per approfondire leggi anche: Andreas Muller si spoglia E con tanta voglia di fare musica che Stash pubblica "Non è vero", scritta insieme a Davide Petrella e prodotta dallo stesso Stash insieme ai Daddy’s Groove. Il brano segna un ulteriore passo in avanti nel poliedrico e originale percorso musicale della band. Tra riff funky trascinanti e sonorità black, questo nuovo singolo pesca nella migliore disco music e nella musica d’autore italiana per trasportarci in una dimensione parallela tra luci stroboscopiche e dancefloor scatenati. La canzone è anche un omaggio a Pino Daniele e alle sue sonorità, marchio di fabbrica inconfondibile della sua straordinaria opera. "La citazione di Pino Daniele degli anni '80 - dichiara Stash - vuole raccontare il nostro modo di vedere il funk made in Italy. Andavamo a dormire la sera con il live di Pino a Zurigo del 1983 e ci svegliavamo con l’album “Nero a Metà” in sottofondo. Quelle intuizioni, quelle soluzioni armoniche, quella napoletanità così genuina ci ha dato sempre una forte ispirazione sin dai primi giorni di sala prove e ora abbiamo deciso di dichiararla in maniera palese. "Non è vero" è un pezzo che affonda le radici nel funk di fine Settanta. Non vuole seguire gli schemi delle tendenze, è semplicemente un pezzo suonato che fa venire voglia di essere suonato! Non sono stati usati “virtual instruments” e plugin nella produzione di questo brano. Tutto è suonato per davvero! Sembra che la scena mondiale stia dando una speranza concreta alla musica “suonata”...e noi non vediamo l’ora».