Roberto Benigni pensa al citofono e tira la stoccata a Matteo Salvini
“Volevo cantare una canzone e pensavo quale potesse essere “la canzone delle canzoni”. Benigni è il super ospite della serata più amata del Festival di Sanremo: la serata delle cover, i duetti, i brani che celebrano il Festival e la musica italiana che questa sera premia Tosca complice la cantante spagnola Silvia Perez Cruz in una versione commovente e gitana di “Piazza grande” di Lucio Dalla. Seconda posizione per Piero Pelù con la sua versione rock di “Cuore matto”. Medaglia di bronzo per i Pinguini Tattici Nucleari con un medley pazzesco da “Papaveri e papere'”, “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli, “Gianna'” di Rino Gaetano, “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri a “Una musica può fare” di Max Gazzè, “Salirò' Daniele Silvestri, “Sono solo parole” di Noemi, 2012, “Rolls Royce” di Achille Lauro. Il comico toscano arriva all'Ariston accompagnato dalla banda "Canta e sciusci" di Sanremo. Spara subito a zero: “Quest'anno "è cambiato il sistema di voto, si può anche citofonare e dire: qui c'è gente che canta". Dopo la stoccata a Matteo Salvini, annuncia che nella serata delle cover canterà "la più bella canzone del mondo". "Io avrei voluto sempre cantare, provai con L'inno del corpo sciolto ma fu scartato. Potrei partecipare a un quiz su Sanremo. Li ho visti tutti". Benigni dopo una carrellata di ricordi sulle presenze al Festival inizia a raccontarsi: "E' la canzone più bella del mondo: è “il Cantico dei cantici ed è nella Bibbia. E' la canzone più bella mai scritta nella storia dell'umanità, 2400 anni fa, altro che “settantesimo”. E non è mai stata cantata in televisione". Parla d'amore fisico, due giovani che si amano e cantano l'amore l'uno per l'altro. E' come se avessimo Yesterday dei Beatles e nessuno l'ha mai fatta. E' l'apice, la vetta della poesia di tutti i tempi ed è la prima canzone scritta nella storia dell'umanità. L'amore è l'infinito alla portata di tutti, dovremmo fare di più l'amore. Lo farei anche qui sul palco, diretto da Vessicchio. E' talmente bello che è diventato sacro. E' un poema dedicato alla femminilità”. Applausi della platea dell'Ariston. “E' il Sanremo più bello che abbia mai visto - conclude Benigni. Se fosse stato più sintetico, Benigni sarebbe stato più incisivo. Amadeus per questa terza serata è stato accompagnato da Alketa Vejsiu e Georgina Rodriguez, fidanzata di Cristiano Ronaldo seduto in prima fila. Per l'occasione Amadeus, caloroso tifoso interista ha indossato una maglia con i colori della Juventus. La gag va avanti nel corso della serata tra scambi di gagliardetti e con Ronaldo che regala la sua maglia ad Amadeus. Si è sempre parlato del Festival delle dieci donne di Amadeus. Questa volta ne ha volute sette in più: le migliori: Elisa, Emma, Gianna Nannini, Fiorella Mannoia, Giorgia Alessandra Amoroso e Laura Pausini per Una. Nessuna. Centomila. Perché quando una donna lotta – gridano le protagoniste- lo fa per tutte le donne. Perché mai una donna debba soffrire per le violenze. Perché, auspichiamo che siano più di centomila le persone che saranno a Campovolo il 19 settembre. I proventi verranno interamente devoluti ai centri anti violenza. Il primo ospite straniero di questa edizione è il cantautore scozzese Lewis Capaldi che porta sul palco dell'Ariston il nuovo singolo Before you go e il suo successo Someone you loved. Poi arriva Mika che dopo aver cantato Dear Jealously e Happy Ending racconta: "Ho trascorso molto tempo a cercare di conoscere l'Italia, poi mi sono reso conto che l'Italia, più la conosci meno la capisci". Quindi aggiunge di averla scoperta attraverso le canzoni e intona Amore che vieni di Fabrizio De André. Tornando alla gara, ognuno dei 24 big in gara ha interpretato un brano memorabile dalla storia di Sanremo, a partire dalla prima edizione del 1951. Le performance di stasera sono state votate dai musicisti e dai coristi che compongono l'Orchestra del Festival. La media tra le percentuali di voto ottenute dai cantanti durante la serata e quelle ottenute dalle canzoni nelle serate precedenti ha determinato una nuova classifica della sezione “Campioni”. La serata si era aperta con Michele Zarrillo e Fausto Leali: 'Deborah' di Leali e Wilson Pickett, 1968). Junior Cally aggiunge una parte “rappata” “In mezzo a questi pezzi grossi preferisco le sardine” con i Viito in Vado al massimo di Vasco Rossi. Marco Masini con Arisa in una versione dance di “Vacanze romane” dei Matia Bazar. Preferiamo l'originale. Riki con Ana Mena destruttura “L'edera” di Nilla Pizzi e Tonina Torrielli. Solo Raphael Gualazzi e Simona Molinari in “E se domani” sono qualcosa di magico. Chapeu. Anastasio complice la P.F.M. in “Spalle al muro” di Renato Zero l'attualizza con spigolature rap. Levante con Francesca Michielin e Maria Antonietta in una versione tutta la femminile di “Si può dare di più” di Umberto Tozzi, Enrico Ruggeri, Gianni Morandi. Meglio quella maschile. Alberto Urso con Ornella Vanoni in “La voce del silenzio” si prendono la standing ovation della serata. Elodie con Aeham Ahmad in versione piano e voce di “Adesso tu” di Eros Ramazzotti. Rancore con Dardust e La Rappresentante di Lista in “Luce , tramonti a nord est di Elisa. Enrico Nigiotti con un brano di Simone Cristicchi in 'Ti regalerò una rosa . Giordana Angi con SOLIS String Quartet da brividi nella “La nevicata del '56” di Mia Martini. Le Vibrazioni con Canova in una versione rock di “Un'emozione da poco” di Anna Oxa. Un inedito Diodato con Nina Zilli balla sulle note di “24000 baci” di Adriano Celentano. Rita Pavone con Amedeo Minghi in “1950”. Il duetto Achille Lauro con Annalisa gli “Gli uomini non cambiano” è il secondo omaggio a Mia Martini. Bugo e Morgan: in “Canzone per te” di Sergio Endrigo, Irene Grandi con Bobo Rondelli in “La musica è finita” di Ornella Vanoni. Paolo Jannacci omaggia suo padre Enzo con Francesco Mandelli e Daniele Moretto in “Se me lo dicevi prima”, Elettra Lamborghini con Myss Keta “Non succederà più” di Claudia Mori sono deludenti. E' Francesco Gabbani con “L'italiano” vestito da astronauta e abbracciando la bandiera italiana a concludere una serata che tradizionalmente è la più spettacolare ma che quest'anno è stata più che mani sottotono.