Sanremo choc, caso Junior Cally. Il video del rapper anti-Salvini che imbarazza i buonisti
Il presunto sessismo di Amadeus è acqua fresca rispetto a qualche brano di Junior Cally, il rapper romano con la maschera che al Festival di Sanremo canterà la canzone "No grazie" con cui, tra un mojito a l'altro, dirà la sua imprescindibile opinione su Matteo Salvini, sovranismo e "populismo". Leggi anche: Così la politica ha rovinato Sanremo Peccato che da qualche giorno associazioni per i diritti delle donne, femministe e utenti dei social hanno scovato le streghe nell'armadio audio di Antonio Signore, 28 anni, idolo di una certa scena trap. Proprio "Strega" si intitola un brano che descrive il femminicidio di Gioia, dove la deinenza -oia, come potete immaginare, favorisce un certo numero di rime esplicite (tr..., ing... e via dicendo). Bel sample di presentazione per il nuovo paladino del buonismo radical chic da issare sul palco dell'Ariston (fra l'altro nello stesso brano c'è pure un bel "vaff... a tutti i membri della polizia"). Questa 70ma edizione del Festival è sempre più politica. Complici le scelte della direzione della kermesse. La candidata della Lega alla guida dell'Emilia Romagna, Lucia Borgonzoni, spara alzo zero: "Questo non è Sanremo , è Sanschifo (...). Uno che incita al femminicidio, allo stupro, alla violenza non può esibirsi tra i big del festival nazional-popolare più famoso del Paese davanti a un pubblico di famiglie, giovani e bambini. È indegno", scrive su Facebook. "Grave che Sanremo dia una patente di credibilità certi personaggi come Junior Cally. Un esempio assolutamente sbagliato da dare ai nostri figli, che vanno ad ascoltare altre canzoni di questo pseudo artista e magari pensano che i loro contenuti siano del tutto normali. Invece, si intossicano di messaggi di odio e violenza", scrivono i capigruppo di Senato e Camera della Lega, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari che accusano l'ad della Rai, Fabrizio Salini, e il direttore artistico di "gestione superficiale" del Festival.