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Nel Festival delle polemiche ci mancava il sessismo. Bufera su Amadeus

Giada Oricchio
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A due giorni di distanza dalla conferenza stampa di presentazione del 70esimo Festival di Sanremo, in programma dal 4 all'8 febbraio, esplosa (a scoppio ritardato) una «bellissima» polemica sulla kermesse più kermesse della canzone italiana. Dopo il caso Rita Pavone, è toccato al conduttore Amadeus finire nell'occhio del ciclone per gli aggettivi sessisti usati verso le 10 co-conduttrici («ovviamente sono tutte molto belle» con le varianti «molto bella», «bellissima» e «ancora bella» per le over) e per una considerazione superficiale rivolta a Francesca Sofia Novello cioè la fidanzata di Valentino Rossi: «È stata scelta da me perché vedevo - intanto, la bellezza - la capacità di stare vicino a un grande uomo stando un passo indietro». Roba da «La Pupa e il Secchione» secondo gli utenti social che hanno protestato per l'insistenza sull'unico canone preso in considerazione per salire sul palco dell'Ariston, la bellezza. Il venticello è diventato bufera e ha travolto Amadeus. Per approfondire leggi anche: La Gregoraci accusa, Amadeus non sente ragioni: impari dai no La senatrice del Pd Monica Cirinnà, ha osservato: «È già altamente discutibile che, nel 2020, la conduzione del Festival di Sanremo continui a prevedere la formula del presentatore uomo attorniato da giovani vallette: che tutto questo venga accompagnato da osservazioni sessiste, è davvero inaccettabile. Una donna può essere definita e lodata, ancora, solo per la sua bellezza, o per l'uomo con cui condivide la vita, o peggio ancora per la sua remissività nel fare un passo indietro di fronte al successo del compagno? Il servizio pubblico ha il preciso dovere di garantire che il linguaggio pubblico e la sostanza delle cose siano rispettosi della parità di genere. Chiedo all'Ad della Rai Salini di tutelare le professioniste che ha ingaggiato, donne brave e preparate, con un valore autonomo e proprio». Parere simile per la parlamentare di Fratelli d'Italia, Daniela Santanché, che ha dichiarato all'Adnkronos: «Porrò con forza la questione in vigilanza Rai. Non è tollerabile la motivazione capziosa che ha portato alla esclusione della Gregoraci. Così come sono da censurare le frasi sessiste di Amadeus rispetto alle donne che devono sempre stare un passo indietro ai grandi uomini. Bentornato Medioevo!». In un primo momento il direttore artistico del Festival ha reagito alle accuse postando sull'account di coppia di Instagram una citazione di Massimo Troisi: «Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci», poi si è piegato alla ragion di polemica e ha chiesto scusa con una dichiarazione all'Ansa: «Mi dispiace che sia stata interpretata malevolmente la mia frase, sono stato frainteso. Quel passo indietro si riferiva alla scelta di Francesca di stare fuori da riflettori che inevitabilmente sono puntati su un campione come Valentino. Un'altra ragazza avrebbe forse potuto cavalcare tanta popolarità e invece Francesca ha scelto di essere più discreta, di rimanere più defilata. Francesca stessa mi ha ringraziato, dicendomi che è proprio così: "Ama, sembra che tu mi conosca da anni". Anche lei è rimasta stupita della polemica. Avrei detto lo stesso anche del compagno di una donna famosa. Ho sempre avuto grande attenzione per i temi femminili: non a caso ho voluto sul palco tante donne diverse, con storie, ruoli, mestieri, esperienze diversi». Pippo Baudo esci dal corpo di Amadeus o avanti con la prossima diatriba.

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