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"Il Gran Coglione". Riecco la kermesse di Charlie Gnocchi

Torna "Il Gran Coglione", il premio ideato da Charlie Gnocchi. La kermesse mercoledì prossimo 18 dicembre nel ristorante Parma a Roma

Alessio Buzzelli
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Umorista di razza, irriverente, amante della buona cucina e, soprattutto, autoironico: Charlie Gnocchi, parmigiano doc e già inviato di "Striscia la Notizia", è uno di quei personaggi che, se non ci fossero, bisognerebbe inventarli. In questi giorni Gnocchi è impegnatissimo negli ultimi preparativi della nuova edizione del premio "Gran Coglione", la kermesse più irriverente della Capitale dedicata a politici e personaggi dello spettacolo, in programma mercoledì prossimo 18 dicembre nel ristorante Parma a Roma. Non lasciatevi ingannare dal nome, però, perché quella ideata da Charlie è tutto fuorché un'iniziativa offensiva; è invece un libero inno all'ironia e alla goliardia, due cose di cui oggi l'Italia avrebbe gran bisogno. Ne abbiamo parlato direttamente con lui e ne è venuta fuori una chiacchierata frizzante come il suo amato Lambrusco.    Charlie, come ti è venuta l'idea per questo premio decisamente sui generis? “Bisogna partire innanzitutto da un luogo, e cioè il ristorante Parma a Roma, gestito da un mio vecchio amico d'infanzia, Francesco De Vecchi, che si trova esattamente a metà tra la Camera e il Senato. Questo strano sotterraneo, ex sede del Bagaglino, sembrava la quarta camera del Senato: lì dentro si riuniva tutta la politica italiana, da destra a sinistra, mentre mangiava culatello e beveva Lambrusco. Lì, grazie anche ad un vecchio palco rimasto in fondo alla sala, ho potuto esprimere la mia vera natura di umorista, comico e, soprattutto, di ‘gran coglione' “. Possiamo quindi dire che, per creare il premio, tu ti sia ispirato a te stesso? “In un certo senso, sì. Ebbi l'idea di creare un panettone umoristico, sulla cui scatola c'era la mia faccia con scritto il Gran Coglione. Ho pensato che a Natale, in ogni famiglia, c'è sempre un gran coglione, e nel caso della mia ero io. Una sorta di sfottò, che ho chiamato “il primo panettone umoristico-autoironico”. Dopo essermi autopremiato, ho deciso quindi di estendere il premio a coloro che si sono distinti per autoironia e simpatia nel mondo dello spettacolo e della politica”. Quali personaggi hanno già ricevuto la tua lusinghiera onorificenza? “Nelle scorse edizioni abbiamo premiato tantissimi onorevoli, giornalisti e personaggi dello spettacolo, tra i quali i Cugini di Campagna, Marco Predolin, Antonio Razzi, Lucio Barani, Stefano Esposito e molti altri. E quest'anno contiamo di premiarne ancora di più”. Dacci qualche anticipazione “In nomination per il premio 2019 ci saranno grandi nomi: per lo spettacolo, tra gli altri, avremo Edoardo Vianello, Manila Nazzaro e Stefania Orlando; per la politica, invece, Gianmarco Centinaio, Alessia Morani, Alessandro Cattaneo, l'habitué Antonio Razzi, Nunzia Di Girolamo e l'ex ministro Danilo Toninelli”. A vederlo così, Toninelli non sembrerebbe esattamente un tipo goliardico “Invece no, Toninelli di persona è simpatico. Non è raro che personaggi molto seriosi difronte alle telecamere si rivelino nella vita reale molto diversi da come appaiono”.   Passiamo ai criteri di selezione. Quali sono i requisiti per andare in nomination? “Il criterio è semplice: autoironia e simpatia. In sostanza viene nominato e premiato chi ha dato prova di saper stare allo scherzo senza prendersi troppo sul serio. Ad esempio quest'anno abbiamo escluso a prescindere i vari Conte e Di Maio, un po' perché sono troppo sul pezzo, un po' perché sono eccessivamente seri”. C'è qualcuno che avresti voluto premiare ma ti è sempre sfuggito? “Per esempio un ‘Gran Coglione' se lo meriterebbero le sardine, che non si capisce bene con chi ce l'abbiano. Anche se non mi sembrano pesci molto scherzosi”. C'è più autoironia a sinistra o a destra? “In generale bisogna ammettere che a sinistra sono per lo più dei gran musoni. A destra c'è più voglia di scherzare, forse perché la goliardia appartiene da sempre alla sua storia politica”. Come si svolgerà la premiazione? “La premiazione sarà una cena a base di prodotti tipici emiliani e lambrusco, durante la quale i premiati verranno largamente rimpinzati in un'atmosfera quasi da baccanale. Tutto si svolge in un contesto ridanciano e goliardico e, soprattutto, di grande pace. In fondo è anche un modo per stemperare, attraverso l'ironia, i toni esasperati della politica italiana”.   Portare ironia e pace nel mondo politico non deve essere affatto semplice “Lo sfottò in politica una volta c'era. Oggi sono tutti troppo seri, dimenticando che l'Italia è pur sempre il Paese di Pulcinella. Non ha senso atteggiarsi a grandi statisti, anche perché io di De Gasperi che mangiano la minestrina e poi alle 8 di sera vanno al letto sinceramente non ne vedo molti. La verità è che mi manca la Roma della II Repubblica, quella in cui i politici erano molto più divertenti”. Un'ultima domanda, Charlie. Ti senti un po' l'ultimo degli immoralisti? “Ma sì, certo. Basta con questo moralismo imperante. La parola “Gran Coglione” è già di per sé un urlo disperato contro il grigiore odierno. Se quella di oggi deve essere una politica liquida, che lo sia come lo è il Lambrusco: almeno sarebbe frizzante".  

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