Dalla Sicilia a New York, Greg dirige una commedia a tutto swing
L'autore Mario Monterosso, musicista e compositore catanese, torna in Italia con la commedia teatrale – musicale “Fui e sono Eddie Redmount”, in scena il 16 Dicembre al Teatro Manzoni di Roma con la regia di Claudio "Greg" Gregori. Scritto, diretto ed interpretato dallo stesso Monterosso, lo spettacolo è un racconto sincero, e divertente, del fenomeno che fece emigrare centinaia di Siciliani nel cosi detto Nuovo Mondo: l'America! Una commedia musicale nella quale chiunque abbia affrontato un addio al proprio paese ed alla propria terra natale, si riconosce e ripercorre un pezzo di quella storia. Un ritratto non nostalgico, ma diretto e sincero, a tratti folcloristico inteso come storia genuina e vera, che riporta alle radici della propria terra. La commedia nasce in realtà da un progetto discografico, che rende omaggio alla matrice siciliana dello swing (spesso sottovalutata) complice il fatto che il dialetto siciliano, grazie alla sua metrica, si presta alle sonorità di questo stile americano. Un percorso narrato attraverso dodici canzoni, dove il dialetto siciliano si fonde con l'americano e l'italiano, donando così un'identità precisa al personaggio che dentro di sé non riesce a dimenticare la sua terra, con i sui mille volti e colori. Attraverso la musica emerge la forza del dialetto catanese che fa scaturire il sorriso anche in situazioni difficili e tristi, celando un velo di nostalgia. I brani sono racchiusi in un disco dal titolo omonimo dello spettacolo e pubblicate dall'etichetta Goodfellas. Prendendo in prestito il suo terzo nome, cioè Edoardo, ha immaginato la storia di un lontano parente che nel periodo a cavallo tra fine anni ‘40 ed inizi ‘50 affronta il viaggio che lo porterà dalla sua amata Sicilia alla grande meta del sogno americano di libertà e speranza, cioè New York City! Attraverso i dodici brani che compongono la colonna sonora, vengono narrati così i diversi episodi di Edoardo Monterosso, divenuto in terra americana Eddie Redmount. Un uomo che incarna il desiderio inconscio della felicità e della fortuna. Un viaggio quasi senza tempo, che inizia con la partenza del ferryboat fino all'arrivo ad Ellis Island, l'incontro con Sinatra e l'amore per Carmelina, figlia di un boss della malavita di Coney Island, fino all'arrivo di una lettera ricevuta dalla Sicilia e all'epilogo. Un mix fra realtà e romanzo, passato e presente, quasi un racconto personale ma all'interno di una cornice temporale diversa che mescola finzione e realtà. Il suo percorso di vita infatti è molto simile al parente immaginario: Mario, influenzato da piccolissimo per la musica grazie alla famiglia, comincia adolescente a scrivere le sue prime canzoni e forma la sua prima band. Da Catania a Roma, dove per 16 anni lavora presso il tribunale, alternando i faldoni agli spartiti musicali. Ed infine la decisione di trasferirsi nel 2016 a Memphis nel Tennessee, terra natale del grande Elvis. E quindi l'inizio della sua nuova vita, e della piena carriera musicale come chitarrista, compositore, produttore e cantante, cioè la sua vera essenza. Nelle sue vene scorre da sempre l'amore per lo swing, il blues, il country ed il rock'n'roll. Ha collaborato con diversi artisti: da Carmen Consoli, a Dale Watson, passando per i Jolly Rockers di Lillo e Greg e Tav Falco & The Panther Burns di cui ha prodotto due album. Curioso e sperimentatore, non si separa quasi mai dalla sua amata chitarra, alla quale alterna la scrittura musicale. Con il progetto “Fui e sono Eddie Redmount” Mario ci restituisce un pezzo di storia comune a molti italo-americani, e non solo, ed anche una grande lezione di vita, quella del sacrificio e della forza associata al sorriso, di chi ogni giorno lotta per avere un futuro di speranza e libertà.