l'uomo record d'ascolti
Paolo Bonolis torna in Rai, confessioni incredibili da Diaco: "Da bambino ero timidissimo"
"Ero timido nel far le foto, timido in tutto, però avvertivo dentro il piacere di far star bene gli altri! Avevo questa vena esibizionistica, di cui, però, mi sono sempre vergognato molto. Quando andavo alle feste da ragazzino, stavo sempre in un angoletto”: Paolo Bonolis non ha segreti. Nel salottino tv di Pierluigi Diaco, a Io e te di notte, si racconta senza filtri. Parlando soprattutto della sua timidezza adolescenziale. Chi l’avrebbe mai detto? Eppure, lui - uomo dei record degli ascolti e delle parole pronunciate a raffica in un solo minuto - è stato un ragazzo introverso, timido. Ma poi ha vinto Paolo. In che modo? Grazie alla tv. “Aver trovato, fortunatamente, questa opportunità di lavoro, mi ha permesso di tirare fuori questo utilizzando l’alibi della professione. E quindi, come dico nel libro, mi sono nascosto dove c’è più luce. Riesco a tirar fuori quella parte di me perché ho l’alibi che sto facendo il mio lavoro", racconta Bonolis a Diaco (che ha chiuso con la puntata di ieri il primo ciclo con il 10% in media di share, un dato altissimo per la Rete ammiraglia Rai di notte). “La solitudine è una splendida posizione nell’esistenza, dove ti permetti di ragionare e di pensare senza il frastuono degli altri. Al contempo, è qualcosa che le nuove generazioni stanno perdendo soprattutto nella possibilità di annoiarsi”, continua il conduttore. “I giovani oggi vengono telecomandati nella loro quotidianità, dagli smartphone. La solitudine è una cosa che mi piace particolarmente. Come mi è piaciuto scrivere, che è una cosa completamente differente dal parlare".