retroscena
Vittorio Grigolo, tutto sulle molestie. E con una battuta gela la Toffanin a Verissimo
Il tenore Vittorio Grigolo rompe il silenzio sulla presunta molestia su una ballerina: “C’è un video che mi scagiona, ma non vogliono mostrarlo. Toccare la pancia incinta, finta o no, è un gesto d’amore. Non vorrei toccare la tua, Silvia”. La Toffanin, padrona di casa a “Verissimo”, ascolta la sua versione, ma appare imbarazzata e dubbiosa: non fa sconti nelle domande per capire quella che lei definisce più volte “una pagina buia della tua carriera” e ancora “è una storia che ha toccato molto la sensibilità delle donne”. A settembre 2019, Grigolo, noto come il “Pavarottino” e per essere stato coach del talent show “Amici”, è stato allontanato dalla Royal Opera House a seguito di un gesto considerato inopportuno su una ballerina al termine della rappresentazione del “Faust” a Tokyo. Vittorio Grigolo si siede nello studio di “Verissimo” ed è un fiume in piena: “Da parte mia è stato un grandissimo malinteso. Stavo cantando, ero alla fine del Faust, ero la figura principale dell’opera. Faccio una premessa: c’è un balletto molto provocante e c’è una ballerina che ha una pancia finta che rappresenta il bambino nato morto nella storia. Faust è terrorizzato, per lui è un incubo, quindi non la tocca, ma si tira indietro. Durante gli applausi io sono sempre un po’ fuori le righe, mi piace la fisicità, mi piace coinvolgere chi lavora con me, il corpo di ballo, tutti gli attori. Eravamo sul palco, davanti al pubblico, al mio fianco c’era la ballerina e in segno di affetto le schiaccio la pancia di spugna, sento un corista: ‘Cosa stai facendo non vedi che è imbarazzata?’ e io rispondo ‘ma che dici?!’ e gesticolo all’italiana con le mani giunte come a dire ‘ma che stai a dì?’ Lo mandai a quel paese. Ero agito, ho carattere e mi sono sentito messo all’angolo. C’è stato un diverbio. Il giorno dopo vengo chiamato all’interno della Royal Opera House e mi intimavano di lasciare per la mia condotta segnalata dalle union (sindacati degli interni, nda). Mi dicono che avrebbero gestito la cosa e mi sono affidato completamente a loro, ma fino alle 5 del mattino ho cercato di capire se si poteva parlare con qualcuno delle risorse umane, quelli che gestiscono i malintesi nei grandi gruppi. Non potevo credere che un equivoco potesse condizionare il lavoro mio e degli altri. Sono dovuto andar via. Non hanno avvisato nemmeno il promoter giapponese che aveva venduto i biglietti con il mio nome, questi mi ha chiamato e mi ha pregato di tornare indietro. Ero già all’imbarco, ho annullato il volo e sono tornato indietro. Dopo sei ore in una stanza, mi è stato comunicato che la decisione dell’Opera Royal House era quella di allontanarmi. Che poi cosa vuol dire ‘investigation’? Si tratta di un’inchiesta interna sulla condotta comportamentale. Se sono qui da te è perché c’è stata l’unione, si sono uniti contro di me”. Silvia Toffanin è perplessa: “Scusa, ma ti sei chiesto come mai si sono uniti contro di te?” e Grigolo sembra svicolare: “Non ha senso chiedermelo se non posso agire. Il fatto che sia uscita questa notizia falsa e infondata non mi è chiaro. Cosa è fare giornalismo? Dare informazioni vere, notizie fondate. E pensare che la cultura giapponese è fondata sul non mentire. Scrivere “molestie” è ingiusto, in inglese può essere anche “infastidire”. Sono qui a Verissimo perché c’è un video pubblico di quel momento che non voglino mostrare. L’ho chiesto e all’inizio mi hanno detto che non esisteva, lo hanno tirato fuori dopo 15 giorni dietro le insistenze dei miei avvocati. Alla fine è saltato fuori, ma adesso si appellano al copyright per non mostrarlo”. Grigolo è accompagnato dall’avvocato Bava: “Confermo quanto detto da Vittorio. La cosa si è un po’ ingigantita, abbiamo chiesto subito copia del video, abbiamo collaborato con la Royal House in tutto e per tutto. Il filmato in realtà è un frammento di 20”, la parte finale degli applausi e dopo averlo visto ci sentiamo ancor più sereni, non c’è spazio a dubbi. Se fosse stato esibito subito, la polemica non ci sarebbe stata. Dicono che non può essere visto per copyright, ma noi contestiamo perché non riguarda l’opera. Confidiamo che la Royal Opera House sia seria e la faccenda si concluda velocemente. Chiediamo una pronta soluzione”. Silvia Toffanin scava per capire e Grigolo precisa: “Quanto durerà l’investigation? Non lo so, è questo il punto! Il silenzio va bene se chi credevo mi proteggesse lo fa veramente, altrimenti mi devo difendere, come si dice: difenditi che Dio ti difende. Non c’è nessuna denuncia, non c’è un innocente e un colpevole, ma con Google e con i social ti trovi ovunque. Lo hanno scritto anche su Wikipedia. Ho voluto essere presente al Teatro La Scala dopo quell’episodio, poteva succedere di tutto, sai com’è il Loggione, potevano massacrarmi, ma un malinteso non può chiudere le porte a una carriera vera, costruita con serietà e sacrificio. La notizia non è fondata, non è vera, si basa su una voce senza nome e cognome, dall’ombra non ci si può difendere”. La Toffanin insiste sulla necessità di lavara via questa macchia e Grigolo: “Sì, la macchia deve essere tolta. Bisogna ripulire tutto, con internet trovi subito tutto e non è facile, però nella sofferenza si cresce se si è capaci di rialzarsi. La cosa più brutta è sentire un peso, guardare le persone e capire se si chiedono ‘è lui o non è lui’. Grazie ad Amici, la mia fama è aumentata, mi chiedono foto per strada e mi trovo sempre a dovermi scusare, a spiegare e a chiedermi ‘sarò pulito ai suoi occhi?’. Ecco, è un velo, un dolore, tua mamma e tuo padre che ti chiamano piangendo, le persone che ti conoscono e ti guardano increduli, è una cosa che non auguro a nessuno”, poi si rivolge affabile verso il pubblico, congiunge la mani e le scuote: “Secondo voi cosa significa questo gesto? Cosa cavolo dici?! Non mi stavo scusando come pensano i giapponesi”. Proprio sul finire dell’intervista, viene fuori un altro dettaglio: “La sensazione di fastidio che avrebbe provato la ballerina non l’ha vista nessuno, nemmeno quelli in prima fila. I fans hanno scritto lettere di proprio pugno e sono pronti a testimoniare che non è successo niente, che non c’è stata alcuna molestia. E poi una pancia pronunciata, finta o meno, si accarezza, è un gesto d’amore, una carezza a una mamma”, allunga la mano verso la conduttrice: “Non vorrei toccarti la pancia…” e la Toffanin imbarazzata lo blasta: “Non ce l’ho la pancia! Sono a disposizione per trasmettere il filmato e raccogliere la versione della Royal Opera House, spero che presto tu possa archiviare questa pagina buia”. E Vittorio Grigolo con fare scenografico si genuflette su un ginocchio per ringraziare il pubblico di “Verissimo”.