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Cosa non si fa per Adrian. Celentano canta e chiede aiuto a De Filippi e Morandi

Il Molleggiato alla seconda puntata della serie animata

Giada Oricchio
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La seconda puntata del ritorno di “Adrian Live”: lo show dura meno di un'ora e cambia completamente. A condurre non è Adriano Celentano che si limita a cantare, ma Maria De Filippi. Spalla di lusso: l'amico Gianni Morandi. Sei puntate e alla fine arriva “mamma” Maria: Adriano Celentano scende dal Titanic e sale sulla scialuppa di salvataggio di Maria De Filippi. Giovedì lo spettacolo “Adrian Live – Questa è la storia”, che precede la graphic novel “Adrian”, è durato 50 minuti (dalle 21.46 alle 22.40) come “Viva Raiplay” di Fiorello. Nella breve anteprima Maria De Filippi incrocia Gianni Morandi nel backstage e confessa: “Mi ha chiamato, canticchiava. Cosa farà? Non ho capito”. Un residuo della voglia dell'artista di stupire, di sparigliare le carte, di essere Adriano l'imprevedibile. La sorpresa c'è: Adriano Celentano abbandona il look finto trasandato a favore di una giacca di velluto nero elegantissima (en pendant con Maria De Filippi in completo di velluto bordeaux e tacchi vertiginosi), si piega alle ragioni commerciali (un paradosso) e apre lo spettacolo intonando con la chitarra “Una canzone in un pugno”. Poi racconta aneddoti sulla celeberrima via Gluck: “La casa era vicino a una macelleria e io non potevo che nascere in una macelleria. Mio zio mi controllava, ero un ribelle”. Canta un rock ‘n roll e molleggia come fosse l'aitante Adrian e non un artista di 81 anni. Nella speranza che non sia troppo tardi, Celentano cerca di riconquistare il pubblico offrendo esattamente ciò che voleva fin dall'inizio: le canzoni, la sua merce migliore. Ma questo significa che la sua rivoluzione, i gridi di allarme, i messaggi premonitori dell'imminente catastrofe mondiale sono finiti in un bagno d'ascolti. E in verità dispiace vedere Adriano Celentano “imbavagliato” in logiche che rifugge. Maria De Filippi è l'alter ego di Celentano, è la conduttrice che ha la capacità di intercettare il vento che cambia alla prima folata e di precorrere i gusti del pubblico. Entra a passo svelto ed è subito narrazione peripatetica alla “C'è Posta per Te”. Mediaset ha trasformato lo spettacolo di Adriano Celentano in un cavallo di battaglia del suo palinsesto: “C'è Posta per Adriano” o “C'è Adrian per Te”, fate voi. Celentano è stato defilippizzato. E di nuovo, dispiace. Si assiste a uno spettacolo altro, altro nel senso che non è quello originale ideato, scritto e voluto da “Il Molleggiato”. Fosse stato così fin dall'inizio nulla quaestio, ma adesso sa di “rinnegamento” dei propri principi. O magari l'artista ha gettato la spugna come a dire “attacco l'asino dove vuole il padrone”. Dopo aver raccontato la storia del ragazzo della Via Gluck, Maria De Filippi lo invita a sedersi: “Ora siediti e canta”, lui un po' riottoso (e con una malcelata sofferenza) fa cantare il delirante pubblico del teatro, ma la De Filippi gli si avvicina e lo esorta a cantare in prima persona. La platea vuole il bacio tra Maria e Adriano e viene accontentata. La De Filippi conduce, guida, dirige, dà un filo logico allo spettacolo: “Per loro dovresti cantare sempre. Qualcuno è venuto a trovarti. Ti do degli indizi. Dice che sa cantare, è un bel tipo, occhi azzurri, mani grandi” (chi non ha tremato all'idea di veder entrare i bambini di C'è Posta?). C'è Gianni Morandi che entra cantando “Ti penso e cambia il mondo”, da solo e in coppia con Celentano. Siamo al karaoke d'autore. E quando ci ricapita? Segue intervista della conduttrice ai due big. “Ci conosciamo dal 1962, è pignolo, delicato, non grida mai, è generoso, una volta all'arena di Verona si tagliò delle parti per farmi cantare di più” dice Morandi e Celentano: “Volevo tenerti buono in caso di bisogno. Mia moglie? Ogni tanto alza la voce, io sto zitto e la guardo perché è bella anche in quel momento, ma ha un pregio le passa subito. A volte dice le parolacce, non cacchio, quella con la zeta”. La De Filippi si dice colpita dal fatto che Adriano tenga ancora Claudia Mori per mano e lui ironico: “Eh, ho paura che cada. Perché tengo le mani in tasca? Non so dove metterle”, poi ha un sussulto: “Se avessi parlato sarebbe stato meglio”, ma Morandi lo gela: “Sei sicuro?”, “Facciamo una prova, anzi no devo aspettare la terza puntata. Tu sei convinto che io debba solo cantare e non parlare?” e Gianni Morandi vox populi: “Secondo me la gente preferisce sentirti cantare perché quanto canti allarghi i cuori. Facciamo così: ti do 50 secondi per parlare e poi canti”, “Sì per tre ore” replica con una punta di amarezza Adriano Celentano. Partono i secondi, Morandi fa domande su Meloni, Renzi, Zingaretti e l'amico si sfoga con uno dei suoi famosi silenzi, ma al nome di Salvini sorride: “Il tempo è scaduto”. Altro giro, altra canzone: “Pregherò”, versione italiana di “Stand by me”. Piovono applausi anche se è imbarazzante la claque che corre a baciare e abbracciare Adriano come fosse una divinità. C'è perfino chi gli fa il baciamano e chi urla: “Sei un genio”. Inevitabilmente Maria De Filippi ruba la scena al “Molleggiato” facendo la “padrona” in casa Celentano e l'artista lo riconosce mettendole le mani sulle spalle allenate: “Sei forte, sei forte in tutti i sensi”. Secondo bacino sulla guancia e nuovo siparietto con la De Filippi inseguita da Morandi e Celentano: “Vorrei parlare di sport? No. Televisione? No. Bellezza? No. Ecco politica” e Celentano: “No, non posso parlare di politica, devono passare ancora due puntate, anzi tre”. Imbavagliato, appunto. E parte “Azzurro” con la certezza che da qualche parte, i vertici di Cologno Monzese stiano festeggiando per questo mini show da tv amarcord e nostalgica che spesso fa breccia negli ascolti. Alle 22.44 riassunto/spiegone di Alessio Boni su Adrian: “Nel 2068 il mondo sarà un campo di battaglia”. E via al cartoon. La De Filippi è stata cooptata per salvare il salvabile, ma a questo punto si può riconoscere che dell'impianto originale resta qualche rovina sparsa qua e là. L'operazione iniziale non è andata a buon fine. Oggi ancor più di ieri perché  ha perso la sua identità imponderabile e “celentiana”. E' uno show Mediaset. Gli ascolti diranno se valeva la pena per l'azienda. Ma per Adriano?

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