La tragedia di Francesca Manzini, choc e lacrime in tv
Francesca Manzini, l'imitatrice rivelazione di “Amici Celebrities” si confessa a Silvia Toffanin: “Nessun esempio dai miei genitori, ma tanta violenza psicologica. Mio padre mi considera una fallita” e poi con la voce rotta e venata di tristezza: “Ho pensato a un gesto estremo”. A “Verissimo”, la Francesca Manzini ironica, divertente, imitatrice bravissima di Simona Ventura, Maria De Filippi e Mara Venier, lascia il posto alla Francesca sofferente, fragile e irrisolta nei suoi fantasmi. E' l'intervista che non ti aspetti, molto intensa e a tratti scioccante. Francesca Manzini è un fiume in piena: “I miei genitori non mi hanno insegnato niente. Mio padre e mia madre mi hanno insegnato il male e mi hanno acceso il sentimento dello stimolo. Lo stimolo è potentissimo. In casa non c'è stato un regime, un equilibrio, non ci sono stati insegnamenti e valori, c'era tanta violenza, soprattutto psicologica, molto silenzio, tanto silenzio. Il silenzio fa malissimo. Ho provato a parlarne con mia madre, a volte c'era, ma con mio padre mai. Io guardavo i filmati delle conduttrici e attrici per ore e ore proprio per fuggire da questa situazione”. Silvia Toffanin è commossa: “Ma non ti hanno mai abbracciato?” e la Manzini: “Non ho mai avuto un abbraccio da mio padre, era sempre fuori per lavoro (noto dirigente della Lazio, nda), ha preferito inseguire la carriera e di questo non gliene faccio una colpa perché come si dice "portava la pagnotta a casa". Pochi abbracci da mia madre. Mio padre non ha mai voluto o saputo dimostrare il suo amore, non lo sa esprimere, una volta mi disse "ma cosa vuoi? Io non ne sono capace". Lui è stato registrato burocraticamente come padre, mi ha messo al mondo, mi considera un fallimento, ma per quanto io per lui lo sia, oggi sono qui, sono presente, sono viva e il programma di Maria De Filippi mi ha restituito quei 21 anni di imitazioni davanti al muro. A 29 anni, alla soglia dei 30, ti dicono "ancora a fare questo?", io sapevo che sarebbe venuto qualcosa”. La Manzini non si ferma: “Ho sofferto molto per la mancanza di esempi, non incolpo mio padre per aver seguito la sua carriera e nemmeno mia madre che ha inseguito la sua bellezza, il suo carattere e il suo essere, ma in questi anni io ero sempre sola. Non ho avuto esempi, però ho capito, ho percepito i miei genitori, ma ero una vagabonda, mi lasciavo andare, ho frequentato posti veramente brutti, ho bevuto qualcosa di troppo”, “Anche droga?”, “Sì, c'era anche altro. Ne sono uscita da sola, sull'orlo del baratro ho avuto il momento del risveglio mi ha salvata l'istinto di sopravvivenza. Sono stata anoressica per tre mesi e mezzo e poi bulimica per sei anni, la voce “acchiappo” è dovuta a quello” prova a ironizzare Francesca. La Toffanin domanda preoccupata: “Ma hai pensato a un gesto estremo?” e l'imitatrice si ferma, scuote il viso e gli occhi diventano una lastra di pianto: “Può succedere, può succedere. Vivere non è una ca**ata, la vita è bellissima, io sono una deficiente che si è fatta male da sola. Ho fatto tutto da sola, riflettendo e pensando. Ne sono uscita facendomi delle domande, però non è facile perché non ho avuto nessuno che mi dicesse "ecco devi seguire questa strada". Sei sola, scegli per te, decidi per te, sbagli per te. Mi reinvento ogni volta. Io prima mi definivo una donna molto stanca, adesso non più. Ho avuto due genitori che grazie alla loro incapacità mi hanno reso capace. I miei problemi mi hanno reso la persona che sono oggi. Mi dispiace dirlo, ma vivo il lutto di una persona che è viva. Mio padre non sarà contento di sentire queste parole? Ma tanto non c'è più modo di recuperare, e non gli interessa niente di me, per lui sono un fallimento e allora gli dico "guarda cosa hai creato, cosa hai tirato fuori". Io non ho padre, madre e sorella, ma ho tre persone Gabriella, Maurizio e Olivia e oggi li ho capiti”. Francesca Manzini canta “Gli uomini non cambiano” e si congeda così: “E' stata la mia prima intervista e mi sa pure l'ultima”.