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Loretta Goggi si confessa dalla Carrà: il mio matrimonio da geisha

E il giro sulla golf-car fa impazzire il web

Giada Oricchio
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Loretta Goggi, ospite di Raffaella Carrà nel programma “A Raccontare comincia tu”, regala al pubblico un tuffo nelle teche Rai ed emoziona per l'amore infinito verso il marito Gianni Brezza: “Ero la sua geisha. Dopo la sua morte ho lasciato la tv, sono tornata per l'ostinazione di Carlo Conti”. E ancora: “Maledetta Primavera? Sono stata io a vietare ai produttori di cambiare l'aggettivo. Nella vita ci vuole c**o!”. Social in tilt per l'iconico giro in golfcar di Loretta e Raffaella che cantano a perdifiato. Raffaella Carrà incontra Loretta Goggi in un resort toscano sul Monte Argentario, entrambe ammettono di essere molto diverse caratterialmente, ma di non essere mai state rivali: “Ti vedo come un ventaglio, ogni stecca è una tua capacità: cantante, conduttrice, imitatrice, attrice, doppiatrice, giurata – è l'incipit della Carrà -. Tu per me hai un talento incredibile, te lo dico senza piaggeria”. La Goggi ricorda: “Non avevo il sacro fuoco dell'arte, mi spinse mio padre. Ho perso un po' la mia adolescenza e me ne sono accorta quando era passata. Io facevo la bambola di me stessa, poi è arrivata l'età ingrata dei 15-16 anni in cui ero alta, ma piatta, non ero più niente e mi fermai. Poi ripresi e ho fatto perfino la dj a Radio Vaticana”. Loretta Goggi ripercorre la sua vita nascondendo lo sguardo dietro a un paio di occhiali a specchio gialli: il padre artista, la mamma “militare”, l'amatissima sorella Daniela (showgirl dei primi anni '70), la superstizione nel mondo dello spettacolo (“si ruppe uno specchio e le maestranze dissero che in quanto vergine dovevo farci la pipì sopra per non aver sfortuna”). “Raffaella, sono stata incosciente a prendere il tuo posto al sabato sera, me ne sono accorta dopo – confessa la Goggi -. Mi ha salvato il fatto che facevo le imitazioni, ero una delle prime donne. Come ho cominciato? Da ragazzina con Topo Gigio e Scaramacai”. Dopo la copertina di Playboy, la Goggi cambia grazie a un viaggio in India e nel 1979 incontra Gianni Brezza, l'uomo della sua vita: “Avevo 22 anni, dovevo fare Fantastico e avevo bisogno di un ballerino alto e con una fisicità importante. Gli autori pensarono a Gianni che però aveva lasciato e faceva lo skipper, lo rintracciarono e lui disse ‘chi è la squinzia che devo far ballare adesso?'. Aveva ragione, non ero capace. Ho anche studiato, ma lui ripeteva ‘studia canto, ballo è inutile'. Se rinasco, voglio nascere ballerina classica”. Loretta Goggi narra l'amore per Gianni con dolcezza: “In barca facevo tutto io. Come ci siamo incontrati? La coreografa mi indicò come la primadonna, ma lui stava sulle sue, poi all'improvviso durante un balletto lo sento dire ‘ha due gambe nemmeno tanto belle, due occhi nemmeno tanto grandi, ma perché mi piace tanto così'. Una sera mi accompagna a casa, ci mettiamo a chiacchierare e mi chiede se ho una storia, io dico di sì, lui apre lo sportello e mi intima di scendere ‘io non divido la mia donna con nessuno'. Mi lasciò a piedi e non ci parlammo per un sacco di tempo. Ma io mi sono intestardita e dopo 29 anni ci siamo sposati. Per lui ero una tacca sulla carlinga dell'aereo, per me non è mai stata così”. La poliedrica artista svela la proposta di matrimonio attesa per tre decenni: “Stava guardando la Juventus, si gira verso di me e fa ‘Goggi perché non ci sposiamo' e io ‘ma chi ci si piglia' e lui ‘dico, tra di noi'. Il giorno dopo andai a fare la targa sulla porta Brezza. Quando una è geisha, è geisha”. Loretta non ha ancora superato il dolore per la scomparsa del marito nel 2011: “Scappai in Argentina e al mio ritorno Carlo Conti mi convinse a festeggiare i 50 anni di carriera a I Migliori Anni dicendo che era una volontà di Gianni. Successivamente riuscì a portarmi a Tale e Quale Show”. Sulle colleghe di lavoro, la Goggi sottolinea: “Heather è il ballo fatto persona, dalla punta dei piedi a quella dei capelli, una grande professionista, ma ricordo che una volta in camerino disse ‘guarda mi hanno truccato come una vecchia di 25 anni'. Lei ne aveva 19 e io 29!”. La chiacchierata tra Raffaella Carrà e Loretta Goggi prende una piega divertentissima e aumenta di intnesità ed empatia con una sgangherata partita a golf (“al massimo raccolgo le palle” dice la Goggi) e un lungo giro su una golf car dove cantano a squarciagola “Taratapunzi” e “Ma che musica maestro”: “Sai perché portavo sempre i capelli lunghi? Perché così piacevano a Gianni. Vedi? Esce la geisha che è in me”. Inevitabile parlare della celeberrima “Maledetta Primavera”: “Mi dissero se volevo portarla a Sanremo e io da matta accettai. Cantai e me ne stavo andando a mangiare con Gianni quando il produttore Ravera mi disse che ero arrivata terza. Mi fermarono e Claudio Cecchetto mi proclamò seconda, pensai che si fosse sbagliato! E pensare che volevano cambiare ‘maledetta' in ‘benedetta primavera', fu io a impedirglielo, avevo capito che 'maledetta' era la forza di quella canzone”. Tra una battuta e l'altra il discorso finisce sul burraco e le due signore della tv con schiettezza: “Vinceva sempre Gianni, che pa**e”, “Eh il c**o serve”, “Come nella vita… talento, ma anche sedere!” chiosa la Goggi che poi riserva una carezza di riconoscenza ad Alighiero Noschese: “Meraviglioso, mi ha insegnato tutto sulle imitazioni. Ha frequentato la mia famiglia, mentre tutti gli altri dell'ambiente non li conosco, non per snobismo, ma per avere una vita normale. Chi preferivo imitare? Mina, Patty Pravo, Orietta Berti e Vanoni”. L'incontro termina con una sauna e con la Carrà che rievoca le parole di Luchino Visconti: “Se Loretta fosse nata in America sarebbe stata un'altra Liza Minelli”.

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