Dago, nuova bomba su Prati-Caltagirone. Un altro retroscena
A "Non è L'Arena" il nuovo faccia a faccia con la showgirl sul finto matrimonio
A “Non è l'Arena” il duello Pamela Prati-Roberto d'Agostino è una Caporetto per la showgirl sarda: “Sei stata complice di Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo per tornare alla ribalta. Dici fregnacce. Se hai creduto davvero a Mark Caltagirone ti dobbiamo portare dal dottore. Chi si crede Napoleone sta in altri luoghi”. La Prati perde le staffe, mentre Massimo Giletti piazza una doppia sciabolata a Barbara d'Urso. Una lunga interruzione del programma fa capire che il confronto è registrato. Roberto D'Agostino vs #PamelaPrati. #nonelarena #la7 #Prati #Dagostino #Giletti #truffedamorehttps://t.co/tyvbYE0Y3o— Non è l'Arena (@nonelarena) October 20, 2019 Negli studi di “Non è l'Arena”, il talk domenicale di La7, Massimo Giletti torna sul Prati-gate: anche lui, come Barbara d'Urso, non è stato capace di dipanare l'intricata vicenda in un'ora di trasmissione. Pamela Prati docile e ammaliante sciorina la prima frase melensa: “In questo mese è cambiato l'affetto nei miei confronti, la gente ha capito come sono andate veramente le cose. Sento il calore del pubblico. Ho accettato il confronto con Roberto D'Agostino perché sono innocente, anzi lo ringrazio perché mi ha salvata”. Quando ascolta la voce dell'inesistente Mark Caltagirone, la Prati si commuove e porta avanti la sua verità di donna innamorata ingenua e “cretina” (ipse dixit). Roberto D'Agostino non crede alla Prati e in quattro e quattr'otto sgrana tutte le domande che nessuno le ha mai fatto. Per spiegare il Prati-gate, tira in ballo Maria De Filippi: “Pamela è la spia della celebrità contemporanea, completamente diversa dal passato. La celebrità di oggi è quella dei morti di fama. Nel 1996 Maria De Filippi lancia il programma UominieDonne, la grande idea è quella di scegliere gente comune in cerca dell'anima gemella così che il pubblico possa immedesimarsi e gli lascia fare la qualunque. Queste persone ne combinano di tutti i colori, sono così fuori controllo che diventano mini celebrità, ma durano quanto una gomma da masticare, dopo un po' la sputi. Dopo i 15 minuti di fama, il telefono non squilla più, cala il buio, queste persone scompaiono e scoprono di non saper far niente, rimangono danneggiate psicologicamente e cercano tutti i modi per tornare alla ribalta. Nella storia di Pamela Prati troviamo personaggi usciti da UominieDonne, come Eliana Michelazzo che quando incontra la Perricciolo mette su un sistema di truffe e imbrogli che dura da 10 anni. Poi è arrivata la Prati, la gallina dalle uova d'oro. I programmi come quello della De Filippi portano a non distinguere più tra vita reale e finzione, si crea sé stessi, si crea un personaggio e il problema non è avere successo, ma mantenerlo. I trafitti dalla celebrità devono andare a San Patrignano!”. La Prati borbotta dei 40 anni di carriera, ma D'Agostino la guarda con aria pietosa e senza peli sulla lingua la mette di fronte alla cruda realtà: “Ma se facevi l'inaugurazione alle pizzerie! Caro Giletti te che le credi, l'avresti invitata pre Caltagirone?”, la risposta è lapidaria: “Certamente no”, “Ecco lei ti ha proposto una storia meravigliosa: a 60 anni si sposa, va a vivere a Miami in una casa stupenda con un uomo ricco e importante e diventa mamma. Lei ha raccontato fregnacce a Candida Morvillo che ha fatto un paginata sul Corriere della Sera, come la d'Urso non ha verificato. Il gioco è semplice: proponi un menù strappalacrime e ci fai 10 puntate. Pamela voleva la lucetta rossa, il viale del tramonto dà fastidio a tutti”. A questo punto Pamela Prati si trasfigura da remissiva “bimba di D'Agostino” a donna riottosa e di polso, Dago non si fa incantare e, nonostante le pezze difensive di Giletti, tira dritto sui debiti e sui presunti problemi di gioco chiedendo spiegazioni sui 372.000 euro chiesti dall'Agenzia delle Entrate e sulle foto che la ritraggono nelle sale Bingo. Pamela Prati tenta di "intimorirlo" alzando la voce e sputtana la sorella: “Giocare una volta una cartella da un euro non è avere il vizio del gioco d'azzardo ed è mia sorella che va a giocare a Bingo”, D'Agostino la blasta: “Le cartelle der bingo da 1 euro so' come li avinazzati a fine carriera cor fernet. Lei ha utilizzato queste due fanciulle che sono lesbiche per tornare in pista. O ce fai o ce sei”. La Prati è sempre più nervosa, ha capito che lisciare D'Agostino non è servito e vorrebbe fuggire dallo studio, ma non può. Si rivolge al suo avvocato, Lina Caputo, che smentisce i debiti da Bingo e sulle tasse fa un scivolone: “Ha chiesto la rottamazione, ha un debito come l'80% degli italiani”. Roberto d'Agostino l'asfalta: “Parla per te!”. Intoccabile l'ex fidanzato Oliva (sarebbe stato usato al pari di un bancomat, cit. Dagospia) che la soubrette non esita a descrivere “una persona disgustosa”. Il clima si fa rovente perché D'Agostino tocca i temi veri: il Bingo, i debiti, la fama perduta, le inaugurazioni delle pizzerie (altro che show su Canale 5) e i matrimoni inventati ogni 10 anni. Tutti gli argomenti che in tanti mesi di Prati-gate sono rimasti in ombra, volutamente o no. Mancano solo le domande sui video in cui la Prati derideva chi pensava fosse plagiata e sui figli inventati. Anche la psicanalista è facile preda di D'Agostino: la dottoressa parla con cognizione di causa delle truffe d'amore o catfishing e ritiene che la Prati mostri tutti i “parametri” di una vittima d'amore, ma non è questo il caso. “Aveva tutti i vantaggi a essere complice di questa storia. Perché lei ci ha creduto un anno e mezzo a Caltagirone e alla Arcuri è bastato un mese?” ribadisce Dago e Giletti: “Tu sei convinto che sia complice”, “Eh, se non lo era, bisogna portarla dal dottore, farla ricoverare. Ha qualche problema, quelli che si inventano altre vite e pensano di essere Napoleone stanno da un'altra parte. E' circonvenzione di incapace”. La Prati è inviperita e urla al suo “salvatore”: “Wanda Ferro ci ha creduto un anno e mezzo e Alfonso Signorini un anno. Non sei informato”. Peccato che loro abbiano denunciato e non siano andati in televisione a mentire ripetutamente. Spunta anche una denuncia fatta da Pamela Prati, ma quando D'Agostino chiede contro chi e per cosa, cala il gelo e l'avvocato si rifiuta di rispondere. Dago spiattella l'epilogo del verminaio: “La carriera era finita. Era un triangolo delle Bermude in cui loro due prendevano i soldi e lei era complice. Se non ci fossi stato io a fare quell'inchiesta un bel giorno sarebbe saltato fuori uno pagato per fare Mark Caltagirone a Verissimo e sarebbe finita così”. Il faccia a faccia rischia di finire a mani in faccia, ma Massimo Giletti “approfitta” della Prati per pungere di nuovo Barbara d'Urso in maniera poco elegante. Pamela Prati ribadisce di essere vittima di una truffa d'amore, di non aver guadagnato un euro dall'imbroglio e di aver detto bugie perché totalmente succube. Mostra i messaggi in cui scrive al finto Mark che la voce sentita a “Live” non è la sua e attacca la d'Urso: “Non mi ha messo nelle condizioni di dire la verità. Se sapeva? Assolutamente sì. Aveva visto i messaggi in cui dicevo che non era la sua voce e ci ha fatto le puntate con il 22% di share”, D'Agostino la guarda scettico: “Non torna nulla, ci sono troppe incongruenze. Dagospia ha ricostruito tutto in quattro articoli, quelle erano due pataccare” e Giletti si insinua: “Noi in 15 giorni abbiamo verificato che le due socie avevano già in passato fatto queste cose. Perché uno che si vanta di essere sotto testata giornalistica non fa il lavoro giornalistico e sfrutta questa storia? Si sapeva erano delle cialtrone e non si invitano!”, D'Agostino la difende: “Ce l'hai con la d'Urso? Eh ma non devi giudicare…non si fa” e la Prati sprezzante: “No dice la verità…”. Giletti affonda sottolineando che la Michelazzo e la Perricciolo hanno guadagnato un sacco di soldi (“so la cifra, ma non la dico”) e con un sorriso mellifluo manda una frecciatina a Barbara d'Urso: “Ciao, la saluto perché ci ha fatto compagnia e so che si sposta ad altro giorno per disposizioni aziendali” con riferimento al trasloco di “Live” al lunedì. D'Agostino ha assediato Pamela Prati anche sui matrimoni: “Sei recidiva, ne hai inventato uno nel 1999 e uno nel 2010, ma niente” e la showgirl tuona: “Ho già spiegato! Non sai di che parli, riguardati la prima puntata. Non vedi che quella (Eliana, nda) cerca di emularmi? Si è allungata i capelli, si è dimagrita, io ho i miei tempi per parlare, stavo male, ti auguro di non provare quello che ho provato io…Ero manipolata, come te lo devo dire? Collega il cervello!”. Che detto da lei fa ridere. D'Agostino giganteggia: “Uno crede in Pamela Prati come crede a Giuseppe Conte, perché hai mentito?”, “Per difendere la mia famiglia”, “Ma quale famiglia?!”. Pamela Prati e il teatro del surreale, altro che dell'assurdo. Alla soubrette tremano le ginocchia quando Dago tocca l'accordo segreto firmato ad aprile: “Uno avrà anche un trauma, ma fanno l'accordo di riservatezza affinché nessuno si sputtani”, l'avvocato Lina Caputo replica: “Mai visto” e Dago: “Mica è colpa mia!”. Per la Prati era relativo all'esclusiva sul matrimonio data a Verissimo, ma D'Agostino le ricorda che la Perricciolo lo descrisse come un patto “carbonaro” sulle diverse responsabilità nella gigantesca fake news. L'incontro finisce con le maschere gettate per terra: i titoli di coda salvano Pamela Prati che grida a Roberto D'Agostino un memorabile e rivelatore “Ma vedi d'annattene!”, quello in effetti si alza e se ne va senza salutarla. Ode a Dago.