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Alessio Lapice in scena con "I Lunatici del week-end"

Il 28enne è uno degli attori italiani più ricercati

Silvia Sfregola
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Alessio Lapice è intervenuto nel corso della trasmissione "I Lunatici del week-end" in onda su Rai Radio 2 ogni sabato e domenica dall'1 alle 5, condotta da Andrea Santonastaso e Roberta Paris. Sul ruolo di Romolo ne Il Primo re "È stato un film visivamente così importante sia per la sua storia che per l'impegno messo per la realizzazione, non siamo abituati ad un certo tipo di cinematografia. Mi auguro che si continui su questa strada, noi abbiamo dato inizio ad un nuovo percorso. Nella serie Romulus non ci siamo né io ne Alessandro Borghi, sui vari aspetti narrativi farei parlare Matteo Rovere, però è un po' cambiata rispetto a delle visioni riguardanti la leggenda di Romolo e Remo". Sul mondo del cinema "Restare con i piedi per terra penso che sia una cosa che lega tutti i mestieri. Questa cosa la vedo un po' come un atleta, quando un atleta vince una gara o una partita in ogni caso per le successive deve prepararsi, perché quelle saranno nuove partite. In ogni caso non parleranno di lui per la partita precedente, ma ne parleranno sempre per la prossima partita o per quella che sta giocando. Per cui ogni volta che ricominci è un nuovo mondo, se fai cose diverse è sempre un nuovo viaggio, un nuovo personaggio, quindi chi può dire che quello che hai fatto prima ha valore per quello che fai adesso? Nessuno. Stare con i piedi per terra è una cosa pratica, reale". "Quando vedo le mie cose prendo appunti. Quando mi guardo o mi copro gli occhi o me ne vado o cambio canale, se gli amici mi dicono delle cose io cambio discorso. Più mi dicono che sono andato bene più mi infastidisco, perché io gli sbagli li vedo. Sono andato a vedermi di nascosto soltanto quando andavo a fare dei saluti in sala per delle proiezioni, lì era bello mettersi dietro la tenda e capire le reazioni delle persone, ma sempre pochi minuti perché poi volevo stare con loro". Sulla preparazione a un ruolo "Non mi affido totalmente al regista, però cerco di ascoltare molto e aiutare tutti. Nel set non sei solo, sei un piccolo ingranaggio di una marea di persone quindi cerchi di aiutare gli altri a superare le difficoltà ma anche a superare le tue. È come una squadra di calcio, siamo tutti necessari. Sono tifoso del Napoli. Domenica ha anche segnato quattro goal, io non l'ho vista perché ero in treno. Quando mi preparo per un film scelgo una play list, mi aiuta a preparare il ruolo. La musica si collega molto bene con i momenti. Ascolto un po' tutti i generi musicali, in base a come mi sento in quel momento. Quando sono nervoso fisso la parete e non ascolto musica, per cercare di mettere a posto i pensieri".

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