"Eurogames", Ilary Blasi riaccende i Giochi senza frontiere
Lady Totti promossa con il reboot della mitica trasmissione seguita da generazioni
Ilary Blasi ha fortemente voluto l'addio al Grande Fratello Vip per diventare tedofora agli "Eurogames", condotti in coppia con Alvin, e ci ha visto lungo. Il format è la trasposizione 3.0 dei Giochi senza Frontiera di Ettore Andenna e finora le operazioni nostalgia sono state un tonfo (leggi “Portobello” e “Scherzi a parte”), ma questo reboot ha un merito: porta una ventata di freschezza nel palinsesto di Canale 5 ingessato da anni nei soliti programmi (reality, soap opera, fiction e l'infotainment di Barbara d'Urso). Ed è singolare che ci sia voluta una vecchia trasmissione, riveduta e corretta, per far uscire Mediaset dalla sua comfort zone. Eurogames è dinamico e divertente, offre intrattenimento puro e sana rivalità paneuropea, alla faccia degli euroscettici. Germania, Polonia, Grecia, Spagna, Italia, Russia si sfidano in nove giochi che mettono in luce tenuta atletica, carattere e tensione emotiva, come nel crudele “Muro dei campioni”. Bravi i due padroni di casa Ilary Blasi e Alvin. Lady Totti ha creato un marchio di fabbrica: il suo genere di conduzione è scanzonato, spontaneo e “caciottaro”, mentre utilizza gli oufit (o le parrucche) per far spettacolo. Fa il tifo per l'Italia in modo sfacciato e genuino, piazza qualche gaffe alla Mike Bongiorno (il bretzel diventa “un salatino gigante”, “mi regali i boccali di birra” diventa “borrow” cioè “prendo in prestito” e quando la Russia sbaglia a giocarsi il jolly si lascia andare a un esilarante “se la sono presa in saccocia”) e non deve entrare controvoglia nell'intimità esibita e strumentalizzata dei concorrenti del GF. Serio e rigoroso Alvin, privo degli isterismi dell'ultima Isola dei Famosi, e discreta la presenza di Yuri Chechi in qualità di giudice. Energici, ma inutili i balletti se non per i morti di “lato B”, voto positivo invece per la grafica. I social hanno promosso l'evento anche se in modo quasi unanime hanno rimpianto l'assenza di Paolo Bonolis, nello specifico dei suoi commenti paradossali e cinici immaginando “Eurogames” come un “Ciao Darwin” europeo, ma i due format sono molto diversi: il primo usa il sarcasmo per mettere in luce le mille anime dell'essere umano, ricorre all'umorismo agro e caustico di Bonolis per raccontare l'evoluzione della società e non è adatto alla visione dei bambini (senza contare che gli altri paesi potrebbero non gradire la lingua biforcuta del presentatore romano), il secondo non ha alcuna pretesa, punta – come ha ripetuto fino allo sfinimento da Ilary Blasi – a divertire senza se e senza ma, mira a essere svago familiare. La vera pecca è la durata: tre ore sono troppe per guardare gente saltellare tra una piscina e un labirinto, due ore bastano e avanzano. Resta da capire quanto un programma così diverso da quanto trasmesso finora possa piacere al pubblico di Canale 5.