imbarazzo
Choc a Temptation Island. Nunzia ci ripensa ma Arcangelo: "Non mi meriti, sono un uomo di..."
Choc e imbarazzo nella terza puntata di Temptation Island. Arcangelo Bianco scarica Nunzia Sansone dopo 13 anni di fidanzamento: “Sono un uomo di me**a, non meriti uno come me”. Inutili le suppliche della ragazza. Arcangelo e Nunzia si erano lasciati, ma la ragazza ha capito in un paio di giorni dove ha sbagliato per una decina d’anni di fidanzamento e pensa di dare la milionesima chance al luciferino Arcangelo: “Non sono qui per fare da giudice o per farti giudicare, non lo permetto a nessuno. Ho capito che per come ero diventata era giusto che pensassi che il mio sentimento era diminuito. Ho capito che ti facevo la guerra”, ma Arcangelo, che nel villaggio aveva rivelato di aver tentato diverse volte di lasciare Nunzia, snocciola tutto il repertorio del perfetto fidanzato codardo: “Hai visto immagini dove sono un uomo di me**a, ma io sono questo. Sono io che non ti merito. Per quanto mi posso sforzare, non riuscirò mai a renderti felice. Io non cambio, sono quell’Arcangelo, il mio modo d’essere è quello… sono sbagliato e non riuscirò mai a renderti felice”. Il continuo è da manuale: “Non sei sbagliata te, ma io! Mi sono rotto perché per quanto mi possa sforzare non riuscirò a renderti felice. Non puoi vivere solo pensando a me che sono un uomo di me**a che si diverte quando vuole. Mi sono sforzato, ma non ci riesco! Sei la donna più importante della mia vita e non posso continuare a farti soffrire così. Siamo arrivati a questo punto non per colpa tua, ma mia. Sono un immaturo che ti dice bugie e va a farsi il viaggio di nascosto. Basta, devo stare lontano da te”. Ovviamente lei ha tutte le qualità: è brava, buona, bella, la compagna perfetta sotto alcuni aspetti, ma l’uomo giusto è un altro: “Perché ti devo maltrattare? Questo è maltrattamento!”. Come sugli animali. In pratica: sei così brava e seria che ti dico “ciaone”. Va da sé che lei deve apprezzare la sua improvvisa e assai opportunistica botta di maturità. Nunzia è colpita a freddo, vorrebbe non guardare in faccia la realtà, ha la gamba nervosa che a furia di picchiare la sabbia ha trovato l’acqua e continua a suonare il tasto: “Sono io che ti ho portato a questo. Io ti porgo la mano, se tu mi porgi la tua”, ma Arcangelo insiste che la storia è finita. Non gli pare vero che sia la volta buona, finalmente ha trovato il maniglione antipanico per fuggire dopo quasi tre lustri di fidanzamento: “No, sto facendo questo per il tuo bene! Meriti un ragazzo che ti valorizzi e non sono io. Stare con te con scuse e sotterfugi era la strada più facile. Sembra che non apprezzi quello che dico. Sparirò in senso reale ed effettivo perché altrimenti ti farei altro male”. Insomma, non le risparmia niente, nemmeno un distacco soft. Nunzia con la voce rotta dal pianto si limita a dire che apprezza il discorsetto sincero: “Insieme non ce la possiamo fare? Non fare così ti prego”, risposta glaciale: “No”. Nunzia lo supplica di andar via insieme e di prendere la decisione finale lontano dalle telecamere, glielo chiede come favore, ma Arcangelo è irremovibile: “No. Per me non dobbiamo uscire insieme. Ho dato la mia risposta: esco da solo. Stare vicino a te sarei un uomo di me**a. Non posso più prenderti in giro”. Nunzia è un koala sul baobab, una lumaca appiccicata al suo guscio, un chewingum sotto la scarpa, ma fa tenerezza e spezza il cuore per quanto è innamorata. Scende tutti i gradini dell’umiliazione da love story rincorrendo il figuro che si allontana sulla spiaggia e lo abbraccia: “Ho bisogno di te. Sto soffrendo, proviamoci”. Nuovo no, nuovo palo. Filippo Bisciglia la va a prendere, le spolvera via i granelli dell'imbarazzo e le restituisce amor proprio: “Lascialo andare e datti un’opportunità”.