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Valeria Marini: "Sono una donna stellare". E sul Prati-gate...

La diva si racconta a 360 gradi: "Salvini? Un grande"

Davide Di Santo
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«Con questo caldo l'unica soluzione è fare il bagno col ghiaccio e mettere l'intimo nel freezer... Ha mai provato? Funziona, eh». Valeria Marini dal vivo è come appare in tv o al cinema: più che una Marilyn italiana (il suo grande modello) una Jessica Rabbit tanto sensuale quanto ironica. «Per questo il mio indice di popolarità è del 98%, dai bambini alle donne fino agli anziani», rivendica la showgirl e attrice, iconica vedette del Bagaglino e sogno proibito degli italiani dai Novanta in poi. «Ora sto lavorando su una canzone, un pezzo latino molto estivo. Canto "Me gusta la vida estrellada", che richiama il mio "marchio di fabbrica" dei baci stellari. Bisogna sempre fare cose nuove, andare avanti», racconta a Il Tempo. La sua nuova dimensione è il reality? «Temptation Island Vip è stata una bellissima esperienza e un grande successo, come tutto quello che fa Maria De Filippi che è la numero uno. Il meccanismo del corteggiamento è un nuovo modo di fare spettacolo. Sono entrata che ero già arrabbiata con Patrick (l'imprenditore Baldassari, ndr) quindi mi sono sentita libera di comportarmi come volevo. Ci siamo lasciati lì ma poi abbiamo ricucito il rapporto perché ci vogliamo veramente bene. Mi piacciono i reality ma in futuro vorrei misurarmi con una serie tv». Lei conosce da molto tempo Pamela Prati. Cosa pensa dell'ormai celebre nozze-gate? «Quando è scoppiato il caso ero in Spagna, sono tornata e ho ricevuto il messaggio di una giornalista: per caso hai ricevuto la partecipazione? Non capivo, poi ho visto il polverone che si era sollevato. Un po' ho pensato all'imbroglio del mio matrimonio, anche se il caso è molto diverso (nel 2015 Valeria ha ottenuto l'annullamento delle nozze di due anni prima con Giovanni Cottone in quanto l'imprenditore era stato già sposato in chiesa, ndr). Era tutto perfetto tranne lo sposo». Ma qui si parla di presunti ricatti, profili fake... «Credo che Pamela in questa storia sia una vittima. È rimasta invischiata in una situazione che forse non ha capito e man mano la cosa è diventata più grande di lei. All'inizio è stata al gioco ma poi tutto le è sfuggito di mano, e ha cominciato anche a dire cavolate nelle interviste. Qualche giorno fa ho incontrato Eliana (Michelazzo, ex agente della Prati, ndr) e l'ho vista molto giù. Anche lei sembra una vittima di questa storia. L'altra Pamela (Perricciolo, ndr) non lo so... Non do giudizi, ma l'impressione è che un raggiro ci sia stato. Anche se dobbiamo dare il giusto peso alle cose: non è che hanno ammazzato qualcuno». Lei è tra le poche persone seguite sui social da Matteo Salvini. La stima è reciproca? «Salvini è un grande, l'ho conosciuto a Natale a un evento a Milano e ho capito perché ha questo grande consenso: è diretto e sincero. L'ho votato, anche alle ultime europee. Spero che il governo con i 5 stelle non cada perché abbiamo bisogno di equilibrio. Anche Conte mi piace: si è trovato all'improvviso nella mischia e si sta dimostrando una figura eccellente. Fare il politico è il mestiere più difficile del mondo». Ha mai pensato a uno show tutto suo? «Stiamo lavorando a un nuovo programma cucito addosso a me. Si intitolerà "La donna stellare" ed è un format geniale di Nando Moscariello. L'idea è mettere insieme donne in cerca di riscatto che con il mio aiuto provano a cambiare vita. Alla fine una di loro diventerà "La donna stellare". Spero vada in porto». Lei si sente una donna stellare? «Sì ma non sempre perché le donne sono come i diamanti, piene di sfaccettature. A volte forti, spesso fragili. Nel lavoro, ad esempio, la tv mi ha fagocitato ridimensionando forse il mio percorso nel cinema. Ma io aspetto sempre la grande occasione sul grande schermo, il regista d'autore che cambia tutto e stravolge il mio personaggio. Sì, ho lavorato con Bigas Luna e Carlos Saura, ma il mio sogno è girare con Pedro Almodovar. Spero che la vita mi regali un giorno il privilegio di entrare nella sua famiglia di attrici». Anno 1993,lo spettacolo del Bagaglino si intitola "Saluti e Baci". L'Italia si innamora di Valeria Marini... «Dovrei fare una statua a Ninni (Pier Francesco Pingitore, ndr), a lui devo tutto. Non mi scelse per il fisico, o almeno non solo per quello, ma per il mio viso da bambina. Da primadonna del Bagaglino finii su tutte le copertine, anche su L'Espresso e per un programma di satira di destra... Pamela Prati, star del Bagaglino fino all'anno precedente, era gelosissima del mio successo. Ci fu una litigata storica ma poi facemmo pace. Alla fine capì che c'è posto per tutti». Nel libro "Lezioni intime" ha parlato anche di episodi dolorosi della sua vita privata. Perché lo ha fatto? «Perché un personaggio pubblico deve condividere tutto, ma in certe cose molto dipende dalla forma. Nel libro ho raccontato il mio rapporto con Vittorio (Cecchi Gori, ndr) compresi i due aborti perché la vita è anche questo. Il nostro è stato un grande amore, ci sentiamo spesso e c'è ancora grande affetto. Avrei voluto che per lui fosse andata diversamente. La vita offre spesso delle rivincite, spero arrivino anche per lui». Nella sua carriera ha incontrato personaggi di grande spessore come Sordi, Fellini e Zeffirelli, recentemente scomparso. Cosa le hanno lasciato? «Con Franco Zeffirelli ho condiviso momenti bellissimi come la festa che organizzò in mio onore a casa sua. Era un regista e un artista di grandezza mondiale e un uomo di grande sensibilità e altruismo: lo testimonia l'adozione di Pippo e Luciano che gli sono sempre stati vicini. Sordi (l'ha diretta nel 1998 in "Incontri proibiti", ndr) per me rappresenta l'essenza dell'essere italiano. Con lui non riuscivo nemmeno a parlare, aveva un carisma da togliere il fiato. Quello con Fellini è stato un sogno incompiuto. Federico mi vide a Cinecittà e mi inseguì per gli studios… Non aveva collegato che ero la stessa ragazza che aveva visto al Bagaglino! Purtroppo scomparve qualche mese dopo e da quella volta non lo vidi più. Conservo ancora il mio ritratto fatto da Rinaldo Geleng su cui Federico scrisse sul sedere: "Ho deciso, abito qui"».

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