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Marco Di Carlo si sfoga: "Mi hanno spacciato per Mark Caltagirone"

Il manager svela in tv i retroscena del furto d'identità

Giada Oricchio
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A “Storie Italiane”, Eleonora Daniele intervista Marco Di Carlo: “Mi hanno fatto passare per Mark Caltagirone”, il manager dello spettacolo che Pamela Prati ha indicato come suo promesso sposo a Silvia Toffanin durante l'intervista di una settimana fa a “Verissimo”.  Marco Di Carlo, manager dello spettacolo. In esclusiva a #StorieItaliane le dichiarazioni di quando ha scoperto di essere entrato, suo malgrado, nell'affaire Prati.#storieitaliane @eleonoradaniele pic.twitter.com/5Uf6tNUNd5— storieitaliane (@storie_italiane) 24 maggio 2019 Marco Di Carlo, sposato con due figli, autore e manager nel mondo dello spettacolo, ripercorre la vicenda che lo vede protagonista suo malgrado: “Martedì mi ha chiamato Umberto Brindani, il direttore di Oggi dicendo che aveva in mano una mia foto dove compariva anche mia figlia. Mi ha detto che Pamela Prati o chi per lei l'aveva utilizzata all'interno di questo scandalo. E' la foto fatta vedere a Verissimo. Immagino che sia stata presa dai social, l'ho postata il giorno della Festa del Papà per salutare le mie figlie. Nella foto si vede solo la piccolina, ma nell'originale c'è anche l'altra bambina. A Brindani ho detto di pubblicare la foto con una dichiarazione e ora insieme al mio avvocato penserò a come tutelarmi”. L'episodio lo ha stupito, ma non meravigliato perché già in passato gli è successo che le foto venissero usate per profili fake come succede a tanti personaggi del mondo dello spettacolo. In realtà Di Carlo ha lavorato con Pamela Prati: “Ho lavorato come autore Mediaset fino al 2001, nel 1998 feci "Sotto a chi tocca" con Pippo Franco e Pamela Prati, ma fu questione di un'estate. Poi non l'ho più sentita. Probabilmente lavorando in quest'ambiente è stato più facile per loro rintracciare il mio profilo. E' un fatto grave perché c'è anche mia figlia nella foto. Ci muoveremo per vie legali. Una mia amica ispettrice però mi ha detto che si fa la segnalazione alla Polizia Postale però poi rimane lì perché spetta al social agire. In genere chiude il profilo e basta”. Eleonora Daniele difende l'operato della Polizia Postale e mette in evidenza che ogni giorno spunta qualche volto noto che confessa di essere stato vittima di un inganno simile, ma poi nessuno denuncia. L'avvocato di Di Carlo le spiega: “Non sappiamo chi ha preso la foto e chi l'ha data alla Prati. Il fatto lo abbiamo appreso martedì, il reato configurabile in questo caso cioè furto di identità personale è perseguibile d'ufficio”.

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