autobiografia
La Palombelli alla figlia Serena: "Ecco la verità sulle violenze di tuo padre biologico..."
“Tuo padre biologico era un uomo violento”. Barbara Palombelli ha scritto l’autobiografia “Mai fermarsi”, in uscita il prossimo 14 maggio, e ha svelato dettagli inediti sulla figlia Serena, concorrente del Grande Fratello 16, adottata quando aveva 7 anni (insieme a lei la sorella Monica di 3 anni). Lunedì durante la diretta del GF, Serena Rutelli si è rifiutata di incontrare la madre biologica, una clochard che l’ha abbandonata per non costringerla a una vita di stenti. Serena non ha concesso il perdono e pochi minuti dopo il sito del “Corriere della Sera” ha pubblicato, con eccezionale tempismo, alcuni stralci del libro della Palombelli: “Non voglio pensare alla burocrazia, voglio portarle al luna park, è un loro desiderio. Già salire sulla mia macchina — a loro — sembra una festa. Le loro risposte sono commoventi e agghiaccianti allo stesso tempo: hanno dieci e sette anni, ma non hanno mai festeggiato un compleanno, mai un Natale in famiglia, mai visto il mare, mai un film, mai un ascensore, mai uscite con il buio, mai frequentato un fast food, mai fatto uno sport (...). La storia va tenuta segreta, segretissima. Il padre biologico, un uomo violento e pericoloso, allora girava ancora per la città. Potremmo incontrarlo, lui o uno dei suoi amici malavitosi, le ragazze ne hanno il terrore. Non devono uscire foto sui giornali, nessuno deve sapere. I primi anni sono resi complicati anche dalla burocrazia: «Io non sono ancora nessuno, per le piccole. Francesco sfida alle elezioni politiche Silvio Berlusconi e io combatto per non essere come minimo arrestata per sottrazione di minori. Guido pianissimo, quando sono con loro cerco di essere prudente come mai. (...) Sono stati mesi terribili: portare in giro due ragazzine che non hanno il tuo cognome e senza un pezzo di carta che ti autorizzi è un’impresa durissima. E rischiosa: in caso di incidente, di allergia o di una banale infezione, i genitori biologici — all’epoca ancora titolari della patria potestà, incredibilmente non decaduta dopo anni di abbandono e di istituto — avrebbero potuto rivalersi su di noi”. Dopo anni di abbandono, Serena e la sorella Monica si sono ambientate subito in casa Rutelli, ma l’adozione si è rivelata un percorso accidentato come ha rivelato la conduttrice di Forum: “Il tribunale, che aveva più volte messo sotto processo il padre biologico per violenze fisiche e altri reati, condannandolo a sei anni in via definitiva, non faceva decadere la patria potestà nonostante gli ormai tre anni di distacco dalle piccole. Senza la dichiarazione dello stato d’abbandono, nessun minore può diventare adottabile. E lui, che non era in carcere (...) continuava a vagabondare. Le ultime parole che aveva pronunciato all’indirizzo delle suore e che le bambine avevano sentito benissimo erano state gridate: “Un giorno tornerò e vi ucciderò tutte”. Ogni tanto Serena continuava a chiedermi: “Non è che un giorno ci trova?”. Non le troverà, per fortuna, morirà prima, di Tbc. Ma fino ad allora, ricorda Barbara, lei non porterà mai le figlie fra la folla: mai nei grandi mercati o centri commerciali, mai a piazza Navona...”.