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Magalli e la lite con la Volpe: ma quale processo, ecco la verità

Francesco Fredella
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La lite è finita in tribunale. Vi ricordate le scintille in diretta tra Giancarlo Magalli e Adriana Volpe? Rispolveriamo la faccenda. Nel 2017 la Volpe affiancava Magalli a “I fatti vostri”, il programma più longevo della tv in onda su Rai2. Ci fu un battibecco tra i due, davanti alle telecamere, non appena la Volpe rivelò l'età di Magalli. Che le diede della “rompi”. Dopo pochi giorni arrivarono le scuse di Giancarlo in diretta. “Accetto le tue scuse per quello che è successo in questo studio. Quello che è successo sui social è un'altra storia”, tuonò la Volpe. Stretta di mano tra i due con la supervisione del grande Michele Guardì, che cercò di mediare ristabilendo la pace.  La faccenda, però, sembra che sia continuata tra carte bollate e avvocati lontano dallo studio di via Teulada a Roma (da dove viene trasmesso il programma). Giancarlo Magalli dovrà rispondere in tribunale dell'accusa di diffamazione aggravata nei confronti di Adriana Volpe, come stabilito dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma che ha non ha considerato la richiesta di archiviazione del pubblico ministero accogliendo l'opposizione di Adriana Volpe e dei suoi avvocati.  Il conduttore, che il prossimo anno sarà di nuovo al timone de “I fatti vostri”, su Facebook ha precisato la sua versione dei fatti così: “Dato che qualcuno si è precipitato ad inondare i giornali con comunicati dai quali sembra che io sia sotto processo e quasi in galera per avere ironizzato sui motivi per i quali una certa persona lavora, vorrei precisare che, a seguito di querela proposta da quella persona, il Pubblico Ministero, cioè colui che dovrebbe sostenere l'accusa, ha chiesto l'archiviazione per inconsistenza dei fatti. Quella persona ed i suoi avvocati hanno fatto opposizione all'archiviazione ed il Giudice per le Indagini Preliminari ha negato l'archiviazione, rimettendo la decisione su un eventuale giudizio al Giudice per le Udienze Preliminari. Quindi non è affatto certo che ci sarà un processo e, se dovesse esserci, non si sa come potrebbe finire, dato che la pubblica accusa non lo voleva nemmeno fare. Questo tanto per dire le cose come stanno. Che pazienza che ce vo'!”.

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