"Divenire" nel segno di Eraclito
Il progetto espositivo fino al 29 marzo in mostra a "Spazio T24"
Si inaugura oggi alle ore 19 la mostra collettiva “Divenire”, a cura di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, che unisce e mette in relazione il lavoro di Marco Angelini, EPVS, Yiannis Galanopoulos, Cristallo Odescalchi, Andrea Pinchi e Federica Zianni. Ieri nella preview della mostra la visita del vice sindaco della città di Roma e assessore alla crescita culturale Luca Bergamo. Il progetto espositivo comprende una serie di opere (la cui ricerca intercetta la pittura, la scultura, la fotografia, l'installazione e l'arte digitale), che indagano la tematica eraclitea del divenire, concetto che sta alla base del pensiero del filosofo Eraclito di Efeso (Efeso, 535 a. C. - 475 a. C.) Così la curatrice scrive nel testo critico del catalogo: “Eraclito molto probabilmente non pronunciò il motto Pánta rheî, fu Platone a tramandarlo, quale condensato dei pensieri di Eraclito sul perpetuo fluire. Eraclito parlò della fissità come inganno, delle acque di un fiume che non sono mai le stesse e Platone parlò del Sole come Bene, un sole da render nuovo ogni giorno: come si può pensare il continuo mutamento della natura e delle cose che non è possibile ingabbiare in sistemi? Il fiume in cui ci immergiamo è lo stesso, ma se le acque che lo compongono non sono mai le stesse, anche il fiume, la realtà, così come il sole, non è mai lo stesso fiume. Non si può rivivere ciò che è passato: bisogna accettare il divenire. Tale tematica è intercettata senza fatica dal lavoro degli artisti Marco Angelini, EPVS, Yiannis Galanopoulos, Cristallo Odescalchi, Andrea Pinchi e Federica Zianni, la deriva eraclitea del divenire si traduce infatti nella grammatica di opere non ibride, ma che suggeriscano ed evochino l'idea di fluidità.” Marco Angelini è intervenuto nella mostra con un mini-ciclo di opere pittoriche astratte realizzate ad acrilico che evocano paesaggi fluviali o legati all'elemento liquido, EPVS con un'installazione rappresentativa di una piscina realizzata con materiale di scarto, con la quale frontalmente dialoga un dittico di foto protetto da lastre di plexiglass, Yiannis Galanopoulos con una serie di fotografie che ritraggono alcuni particolari di un impianto idrico,Cristallo Odescalchi con una serie di lavori dai tratti minimalisti realizzati digitalmente, Andrea Pinchi con una grande tela ed infine Federica Ziannicon una serie di sculture in bronzo.