Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Sanremo, serata duetti: vincono Motta-Nada, il pubblico fischia. Ligabue re, Anastasio canta per Bisio

Carmen Guadalaxara
  • a
  • a
  • a

È tradizionalmente la serata più amata. Un'occasione per gli artisti, di riproporre il brano in una veste diversa che in alcuni casi ha cambiato la loro storia.. Questa sera entra in scena anche la giuria d'onore Presieduta da Mauro Pagani - 20%, che vota assieme al televoto con un peso del 50, e dei giornalisti della sala stampa 30%). Non si perde tempo. Aprono Federica Carta e Shade con Cristina D'Avena - Senza farlo apposta. Pezzo che non ha nulla di difficile non ci sono virtuosismi. Radiofonica. Motta con Nada – Dov'è L'Italia. Grande potenza e graffio rock di Nada che l'ha interpreta alla grande. Irama con Noemi – La ragazza con il cuore di latta. Noemi canta in modo eccellente. Ha dato una bella spinta al pezzo. Un bel valore aggiunto. Un anno di silenzio, “l'imperatore del rock Luciano Ligabue” come l'ha definito Bisio sale sul palco dell'Ariston con una chitarra gigante scendendo la scala tanta desiderata. È il mio secondo Sanremo in 30 anni, ho questo desiderio – ammette Ligabue. Lo sketch continua con un Luciano in poltrona stile Dandi di “Romanzo criminale” che si riprende il ruolo di trascinatore di folle e folli con “Urlando contro il cielo”. L'Ariston balla. Con il direttore artistico omaggia, come da copione, Francesco Guccini in “Dio è morto”. Il festival deve andare avanti, ma c'è una nota positiva. Nel pomeriggio è arrivata anche la benedizione di Adriano Celentano. “Bravo Claudio! Per la seconda volta hai centrato in pieno l'obiettivo che è quello di aver dato finalmente una svolta al Festival". Così Adriano Celentano, alle prese con la guarigione da un malanno di stagione, dà il suo giudizio su Sanremo. "Un festival che fu giusto fino a che c'era Baudo. Dopo di lui, il crollo. Finché non sei apparso tu". spiega n una nota Celentano, che coglie nel festival di Baglioni "il vento che pulisce e spazza via il pericoloso immobilismo di chi ti ha preceduto". "Non sono in grado, dopo due sole performance, di giudicare le canzoni a parte l'accattivante brano di Daniele Silvestri e il bellissimo testo del bravo Cristicchi", aggiunge Celentano. Però so riconoscere il vento che pulisce e spazza via il pericoloso immobilismo di chi ti ha preceduto. Fortissima anche la scelta dei due al tuo fianco in prima linea: Claudio Bisio e la fantastica, inarrivabile Virginia Raffaele. Siete forti ragazzi!", Tutti attendono Patty Pravo e Briga con Giovanni Caccamo “Un po come la vita”. La canzone viene accarezzata bene. Superlativi. I Negrita con Enrico Ruggeri e Roy Paci in “I ragazzi stanno bene” spingono con entrambi le voci tanto da sovrapporsi. Roy Paci suona nel suo. Chapeu. Una scaletta ben costruita vede Il Volo con il violista Alessandro Quarta in “Musica resta” interprete di un pezzo che prende un'energia da musical. Bravissimi. La serata è lunga e questi continuano con questi siparietti. Scusate ma il “duetto con la chitarra” Baglioni e Raffaele in “Giochi proibiti” non l'ho capito. Meno male che ci pensa Arisa con e Tony Hadley con la coreografia dei Kataklò in “Mi sento bene” remix by Jason Rooney e Andro dei Negramaro) in “ Mi sento bene” a rimettere in moto il motore della musica. Due professionisti in nota. Mahmood con Guè Pequeno in “Soldi”. E' un pezzo talmente forte da solo che Gue Pequeno c'era ma non se ne sentiva il bisogno. Mahmood con Guè Pequeno in “Soldi”. E' un pezzo talmente forte da solo che Gue Pequeno c'era ma non se ne sentiva il bisogno. Ghemon con Diodato e Calibro 35 in “Rose viola”. Posso dire: Peccato occasione persa perché il pezzo perde di enfasi e diventa lagnoso. Francesco Renga con Bungaro e le etolies Abbagnato e Vogel in “Aspetto che torni”. Renga ci mette più spinta vocale e Bungaro anima. Spettacolo. È il duetto più atteso della serata Ultimo con Fabrizio Moro “I tuoi particolari” perché “i cantanti maledetti” sono bravi. Eccome se sono bravi. A sorpresa sul palco del 69° Festival di Sanremo è salito come ospite anche Anastasio, il rapper di Meta di Sorrento che qualche mese fa ha vinto X Factor, conquistando il pubblico con le sue rivisitazioni di grandi classici del cantautorato italiano – molto apprezzata, anche da Francesco De Gregori, ad esempio, è stata la sua versione di "Generale. Anastasio entra in scena dopo che Bisio a letto il suo monologo sulla paternità, il Mestiere del padre, leggendo un testo in risposta, un testo emozionante che si chiama "Correre" e che da mezzanotte sarà disponibile sulle piattaforme digitali. Anastasio nel testo ritica alcuni colleghi: «Tuo figlio idolatra un idiota che parla di droga e di vita di strada» Si torna in gara con Nek con Neri Marcorè in “Mi farò trovare pronto”. Unico pezzo rivisitato completamente. Ha acquisito il valore di un monologo teatrale. E va bene così. BoomdaBash con Rocco Hunt e i Musici Cantori di Milano e la loro “Per un milione”. Grande entusiasmo di ragazzi che hanno ancora voglia di fare bella musica. Grintosi. “Siamo in ritardo –annuncia Claudio Bisio. La parola passa ai The Zen Circus con Brunori Sas e “L'amore è una dittatura”. C'è studio e sperimentazione ma spesso più che mettere si dovrebbe togliere. Hanno aggiunto troppo. Paola Turci con Beppe Fiorello e “L'ultimo ostacolo”. Il talento di Beppe Fiorello è indiscutibile. Paola Turci è straordinaria. Ecco il primo duetto tutto al femminile. Anna Tatangelo con Syria “Le nostre anime di notte”. Syria rende più fresco il pezzo. Ex – Otago con Jack Savoretti “Solo una canzone”. Peccato per la mancata sintonia. Si poteva fare meglio. L'edizione di quest'anno fa rimpiangere i duetti delle precedenti edizioni tanto per citarne uno Michele Zarrillo con Tiziano Ferro. Vorrei che vincesse il Festival di Sanremo, Enrico Nigiotti, accompagnato al piano da Paolo Iannacci e Massimo Ottoni in “Nonno Hollywood” perché la semplicità delle belle persone come Nigiotti vincono su tutto. Sono due “sex bomb” Loredana Bertè e Irene Grandi in “Cosa ti aspetti da me”, Pazzesche. Daniele Silvestri con Rancore in “Argentovivo”. Manuel Agnelli, ospite del duetto, da grandissimo musicista visionario rende il pezzo complesso. Einar, Biondo e Sergio Sylvestre in “Parole nuove” sono la generazione dei talent e fanno bene. A modo loro. È passata la mezzanotte. L'Italia non dimentica. Troppo dolore. “Un caldo abbraccio di Baglioni che ricorda le 43 vittime cadute per il crollo del Ponte Morandi a Genova. “Oggi hanno cominciato i lavori di demolizione del ponte”. Simone Cristicchi con Ermal Meta “Abbi cura di me”. Due grandi interpreti. Cristicchi ci mette le parole e Meta le canta. Poesia pura. Nino D'Angelo e Livio Cori con la complicità dei Sottotono. Non hanno preso una nota neanche per sbaglio. Stonati in due, stonatissimi in tre. Peccato. Achille Lauro e Morgan e la chiaccherata “Rolls Royce”. Non spiccano in vocalità ma tra fenomeni si capiscano. Troppo forti. Il Festival lancia il suo primo vincitore. Motta con Nada si aggiudicano la serata con "Dove è l'Italia.

Dai blog