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Bocelli conquista l'Ariston. Bisio scherza su Baglioni: "Sovversivo"

Carmen Guadalaxara
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È iniziato il Festival di Sanremo. Regia teatrale di Duccio Forzano e coreografie affidate a Giuliano Peparini entrato a far pare della squadra di Claudio Baglioni. Sulle note di "Via" cantate con Claudio Bisio e Virginia Raffaele si è aperta la 69° edizione del Festival della Canzone italiana. “Via verso l'euforia, energia. Un cammino lungo fino a sabato, verso la metà dell'armonia”. Queste le parole di Claudio Baglioni, per quattro ore e mezzo di grande musica. Stemperata l'emozione di Bisio, giacca argento e oro e della Raffaele, meglio i suoi personaggi, in abito lungo nero con un inserto bianco che ha inizio la messa cantata. Francesco Renga con "Aspetto che torni" è sempre un artista di ottimo livello che stempera l'emozione dell'apertura con una performance da un bel 7 pieno. Nino D'Angelo e Livio Cori con "Un'altra luce" è un'occasione sprecata. Più Livio Cori che Nino D'Angelo. Migliorerà? Nek con "Mi farò trovare pronto" è un successo radiofonico. The Zen Circus e "L'amore è una dittatura" fotografano la società moderna con un singolo che è un ritornello rindondante e incalzante. C'è qualcosa che non va nell'audio ma la scaletta è lunga e bisogna proseguire nonostante i problemi tecnici. Il Volo con "Musica che resta" è quello che uno si aspetta. Perfetti. Loredana Bertè con "Cosa ti aspetti da me" ha una carica di energia che sveglia la platea dell'Ariston assopita. Applausi anche dalla sala stampa per la chioma blu. Indossa il chiodo che aveva suo padre nel lontano 1994 quando vinse Sanremo Giovani nel 1994 con "Il mare calmo della sera", Matteo Bocelli, figlio di Andrea che duetta con il papa in "Fall on me", nulla a che vedere, però, con la performance di Andrea e Claudio in cui il direttore artistico supera se stesso con standing ovation dell'Ariston. All'insegna del volemose bene Bisio lancia un'appello pro Baglioni. “Basta con questa polemica sui migranti. Lo dico a tutti, ai giornalisti, Basta. Gli odiatori del web continuino pure a fare quello che sanno fare ,ma gli altri no, basta. “Parliamo di canzoni” – commentando- le polemiche che ci sono state qualche settimane fa sulle dichiarazioni del direttore artistico nei confronti di questo governo che non aiutava i migranti. “Mi ha stupito – ammette Bisio- il vostro stupore su Baglioni. Ora ve ne accorgete, è sempre stato un sovversivo. Passerotto non andare via era un'esortazione agli immigrati e lui l'ha detto trent'anni prima che arrivassero. È lui che gli ha fatto venire l'idea di venire in Italia. Altrimenti che ci stava a fare accoccolato ad ascoltare il mare? Poi scusate, il passerotto è una specie animale che nasce in Africa e migra in Europa 11mila anni fa senza difficoltà perché se ne fregavano dei porti aperti o chiusi. Baglioni è così, anni dopo ha scritto, Tutti Qui. Capite? E mentre quelli arrivavano lui scriveva “Io me ne andrei, furbetto eh!”. Lui è proprio subdolo, faccio un appello ai giornalisti di inchiesta. Baglioni era ossessionato dai migranti, ne ha parlato praticamente sempre, allora te le cerchi dai. È un anarchico, Guccini a confronto è un cantante da oratorio. E attenzione i migranti sono solo un po'. Lui è anti-militare, andava a Porta Portese per comprarsi dei Blu Jeans al posto della divisa. In Poster parlava della Polizia. Lui ce l'ha con tutti i governi. C'è proprio violenza verbale nelle sue canzoni – continua con ironia Claudio Bisio – lui sempre in testa a cantare le sue canzoni e i suoi slogan. E su queste parole che entra Baglioni che intona Io sono qui. Il festival della canzone Italiana torna in “gara” con Daniele Silvestri e la sua “Argento vivo”. Ha un pezzone complice il rapper romano Rancore. Acrobata della parola cantautorale torna ad essere un menestrello. Una spanna sopra tutti. Federica Carta e Shade con “Senza farlo apposta” faranno bene nella la radio ma devono maturare ancora. Ultimo con “I tuoi particolari” è il vincitore annunciato con una ballad intensa. Occasione sprecata per la performance di Pierfrancesco Favino. Ci aspettavamo ben altro dopo quanto visto nelle precedenti edizioni. Peccato Picchio. Un monologo, una canzone, qualcosa di frizzante sarebbe stato meglio. Ventiquattro canzoni in gara, il termine della trasmissione è previsto intorno alle 1.30. Paola Turci con L'ultimo ostacolo è leggermente imprecisa ma il suo cantare il bisogno, l'importanza di avere qualcuno accanto che ci protegga, qualcuno che soprattutto ci sappia amare. Piace Motta con Dov'è l'Italia è moderno nelle sonorità riesce a creare una sinergia con le parole che tagliano come i diamanti. Carolina Crescentina, attrice e compagna di Motta chiede ai suoi followers di votare il compagno e “fiera di essere al tuo fianco”… Galeotto fu un tweet sul'abbigliamento di Bisio “ lo stilista di Bisio è quello dei Casamonica” che la Raffaele fa uno scivolone ma di quelli da dimenticare citando e salutando i “Casamonica”. A Virgì ma come ti viene in mente. Social scatenati: Vergogna”. Il reggae salentino dei Boomdabash con Per un milione fa impazzire le radio. Peccato che i problemi audio non si arrestino. Patty Parvo e Briga provano a cantare “Un po come la vita” ma la musica non parte. Un tizio del pubblico grida: “Ao, bella ‘sta canzone”. Lei si stizzisce: “Ma sono venuta qui a passeggiare o a cantare”. Poi si parte. E fanno bene. Simone Cristicchi con Abbi cura di me mette in scena la sua esperienza teatrale per raccontare“ il tempo che ti cambia fuori e dentro” complice un'apertura orchestrale spettacolare. Il direttore artistico Baglioni torna sul palco. Omaggia Fabrizio Frizzi, nel giorno del suo compleanno. “Gli sarebbe piaciuto presentare Sanremo, lo scorso anno ci avevo anche pensato e lo avrebbe meritato. Fabrizio Frizzi oggi avrebbe compiuto 61 anni. Oggi è il 5 febbraio e per la prima volta lui non c'è. Fabrizio era un grande: ricordo il suo curioso, bizzarro e ingenuo sorriso. Ci piace ricordarlo così, con questo sorriso e con le braccia aperte, proprio come Modugno quando canta volare”. Tra i super ospiti della serata Giorgia. Il bel canto, quello a cui siamo affezionati, torna all'Ariston-. Le tasche piene di sassi, Una storia importante, I will always love you fino a Come Saprei in duetto con Baglioni. Una delle eccellenze della musica italiana regala una nuova versione del brano scritto da Jovanotti, nel 2011, “Le tasche piene di sassi” L'emozionante racconto di un momento intimo e profondo della vita di Jovanotti, ma anche dell'esistenza di ognuno di noi, pura poesia in musica, che Giorgia ha reinterpretato con rispetto ed intensità. Chapeu. Achille Lauro, Arisa, I Negrita. È passata la mezzanotte e bisogna sorbirsi anche il “Quartetto Cetra”, nulla a che a vedere con l'originale. Bisio, Raffaele, Baglioni e Claudio Santamaria mettono su un siparietto. Passa inosservato. Ghemon, Einar con Parole nuove con una ballad dalle soronità modernità e finalmente gli Ex - Otago con Solo una canzone potrebbero essere la sorpresa di questa edizione. Odiata e amata Anna Tantangelo nonostante sia notte fonda canta benissimo e con una voce limpida. Applausi per Irama e la sua La ragazza con il cuore di latta. Enrico Nigiotti, vincitore del premio Lunezia come miglior testo con Nonno Hollywood chiude in bellezza. C'è ancora tempo per ballare a ritmo di Mahmood. L'autotune fa da apripista un pezzo in stile trap con un tema non banale. dio Santamaria mettono su un siparietto. Passa inosservato. Ghemon, Einar con Parole nuove con una ballad dalle soronità modernità e finalmente gli Ex - Otago con Solo una canzone potrebbero essere la sorpresa di questa edizione. Odiata e amata Anna Tantangelo nonostante sia notte fonda canta benissimo e con una voce limpida. Applausi per Irama e la sua La ragazza con il cuore di latta. Enrico Nigiotti, vincitore del premio Lunezia come miglior testo con Nonno Hollywood chiude in bellezza. C'è ancora tempo per ballare a ritmo di Mahmood. L'autotune fa da apripista un pezzo "Soldi" in stile trap con un tema non banale.  

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