rincorsa all'auditel
Adrian, Celentano prende in giro tutti (ma almeno canta)
Uno e trino: Adriano Celentano alla terza punta di “Adrian, la serie evento”, si confessa, prende in giro il pubblico e la critica parlando senza audio con Ilenia Pastorelli. E finalmente canta. Era il programma originario o dall’alto della sua croce è stato così misericordioso da scendere in Terra e accogliere le richieste dei telespettatori (e di Mediaset) per non remare da solo sull’Arca in vista della terra promessa e di ascolti migliori? L’anteprima di “Adrian”, dal teatro Camploy di Verona, prende la linea da “Striscia la Notizia”, che ha di nuovo sbeffeggiato Adriano Celentano per la sua assenza, alle 21.45 e alle 21.48 è già in pubblicità. Al pari di un ultimo blocco qualunque del pagano “Pomeriggio Cinque”. In quei 3 minuti Frassica, Storti, Balasso e Scali giocano a carte, Nino Frassica disquisisce sul cartone animato: “Hai visto? Ha dipinto quelli del governo “tutti furbi”, lui è il re degli ignoranti, ha il suo regno” (un po’ come Angelica era la regina della Corte dei miracoli, nda) e Giovanni Storti: “Eh ma mi sa che il regno trema, la concorrenza degli ignoranti è tanta”. Magari ci sbagliamo, ma pare proprio che il Profeta ci abbia detto per interposta persona che siamo una massa di ottusangoli non in grado di elevarsi e guardare oltre il proprio naso. Al rientro dopo il nero, “Aspettando Adrian” si apre con Adriano Celentano sul palco e la dicitura “pochi istanti fa”. Cosa è successo? Che il profeta Adriano è al centro della scena, ride e parla affabilmente con Ilenia Pastorelli. Cosa si dicono? Non lo sappiamo perché l’audio è muto. E qui il dubbio di essere presi per le mele diventa certezza. Con la sua “pressenza” ha trovato una terza via: la prima volta assente, la seconda presente e in silenzio, la terza presente, ma con labiale muto. Torna in confessionale ed è di nuovo: “Padre perdonami ho peccato”, “Ancora tu? Ti devi dare una regolata, ti ho confessato una settimana fa. Questo non è un jukebox dove metti una monetina e c’è l’assoluzione” risponde Frassica, ma Celentano: “Confesso di aver scientemente sabotato gli ascolti di Canale 5 perché ho detto solo 13 parole e due sillabe”, “La sabotazione di ascolti è un peccato, prometti di non farlo più” intima il frate Frassica e l’artista: “E invece ho intenzione di farlo di nuovo, voglio continuare per altre 6 volte finché dei tutti i 6 milioni di ascoltatori iniziali non ne rimarrà che uno soltanto. Uno, padre, è lui quello che cerco. A quel ragazzo non gliene frega niente se io canto o ballo. Lui salverà il mondo (non si è già sentito in Highlander?)”, “Quindi non ti penti?”, “Per quel ragazzo ribelle mai, me per me stesso chiedo perdono”, “Ergo, ti assolvo in nome del padre, del figlio e del santissimo ascolto. Questa volta figlio sciagurato dovrai recitare 13 pater noster, due Ave Maria e un rock perché a Dio piace il rock”. E così SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per far contento Dio, il messia Adriano cantò. Lo fa live giura l’account ufficiale di Twitter. Non una, ma due volte: “Pregherò” e un rock tra l’entusiasmo e gli applausi scroscianti del pubblico in teatro. Stringe le mani dei prescelti e alle 22.07 saluta e se ne va. Una voce si leva: “Adriano ti amo come mia moglie, anzi di più”. Profani e miscredenti ci chiediamo: perché l’intervento di Celentano era incentrato sul crollo degli ascolti e sull’incapacità dei comuni mortali di comprendere i suoi salvifici messaggi? Aveva previsto il flop e dunque genialmente aveva preparato il discorso durante le prove o più modestamente e terra, terra ha corretto il tiro in corsa? In ogni caso, i social, i siti e i dati Auditel gli interessano eccome. Sono ragli che arrivano al cielo.