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Al Bano: “Torno a Sanremo”. E sui figli con la Lecciso confessa...

Al Bano

Dopo il successo dello show musicale “55 passi nel sole”

Giada Oricchio
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Al Bano Carrisi, ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo”, reduce dal successo di "55 passi nel Sole" (mercoledì 30 gennaio la seconda puntata) confessa: “Tornerò a Sanremo. L'esclusione di due anni fa non l'ho mai digerita”. Nello studio di Canale 5 le prime parole di Al Bano, stretto tra la sciarpa e il panama, sono: “Andrò in Mongolia, Cina e Giappone. Non mi ritiro più. Mi venne una strizza pazzesca, una paura terribile quando dopo tanto peregrinare una sera da Bruno Vespa non ricordavo le parole e non riuscivo a can-ta-re. Per onestà decisi di smettere, di arrivare a fine dicembre. Poi grazie a Dio la voce è tornata sempre più forte e bella, ho fatto una serata al Cremlino, quattro ore di prove e di spettacolo e quando ho finito mi sentivo un ragazzino. Ho visto che ce la facevo. Mi è andata bene. Annunciare di ritirarmi era un pugno allo stomaco prima a me e alla mia esistenza e poi agli altri. Era come togliermi una parte di vita e questo mi faceva stare male”. La Toffanin vuole sapere del successo di “55 passi nel sole” e Al Bano tocca subito un tasto dolente, l'assenza dei figli avuti da Loredana Lecciso: “A me sarebbe piaciuto che ci fossero anche mia figlia Jasmine, al Bano jr. e Loredana, è una realtà, è assurdo pensare di cancellarla. È una realtà che va difesa, ma il destino ha voluto questo e ho dovuto accettarlo (par che Romina abbia posto il veto, nda). Se vogliono possono venire mercoledì prossimo, se accettano, c'è la scuola però… ma ci sarà una sorpresa”. Tornando sui due anni di salute precaria: “Dopo il tumore, l'infarto per cui mi hanno operato d'urgenza. Era il 9 di dicembre e il 15 avevo l'appuntamento con il Papa. Il dottore non voleva che andassi e io gli dissi ‘piuttosto che morire in un letto muoio di fronte al Papa' e sono uscito”. Al Bano è sereno e divertito nel raccontare l'amore della mamma Jolanda e i viaggi con i figli: “La famiglia è il mio sogno. Quando si spengono le luci ti rimangono le persone che hai messo al mondo e quelle che ti hanno messo al mondo, ti rimane lo spettacolo della vita, vedere come si cresce insieme. Quelle luci a volte sono più interessanti di quelle dello spettacolo. Chiamo ognuno dei miei figli 5-6 volte al giorno” e aggiunge: “Ad agosto ho una tournée in Giappone e porto solo Jasmine e il piccolo Al Bano. Li porto dappertutto perché voglio che crescano insieme a me. Gli altri ormai sanno come fare e hanno preso la loro direzione”. Silvia Toffanin chiede se ha tanti amici nel mondo dello spettacolo e il cantante: “Me lo auguro. Penso di sì… credo proprio di sì… un nome? Sono tanti, cominciamo dai nuovi, Renga, J-Ax… se ci diciamo cose personali? Per me il privato deve restare personale. Se uno ha voglia di parlare io ascolto altrimenti va bene così. È importante sapere che in qualsiasi parte del mondo quando chiami il tuo amico c'è. È la massima espressione dell'amicizia e io ho molti amici”. E a proposito dell'amicizia come forma di amore, il leone di Cellino San Marco su Romina e Loredana afferma: “Sì sono riuscito a trasformare due amori in grande amicizia. Io non sto facendo alcuna fatica e mi auguro che non la stiano facendo nemmeno loro. Ho fatto tutto in nome dell'amore, che è un bel punto di partenza, poi le cose e le persone cambiano. L'importante è legare le diverse umanità. Piuttosto che avere la sensazione di guerra, è bello seminare pace sperando che nasca amore. Se si vuole, la possibilità c'è sempre”. Silvia Toffanin affronta il Festival di Sanremo: “Ci sei andato 18 volte e sei rimasto con la delusione di due anni fa” e l'artista: “Quell'esclusione non l'avevo per niente prevista altrimenti avrei preso degli accorgimenti. Ci devo ritornare! Quando? L'anno prossimo. Romina non ama molto Sanremo, sono io il sanremese. Andrò da solo. Mi piace l'idea di Sanremo, io nasco in un paesino del Sud in un'epoca in cui dovevi elemosinare nelle sedi di partito di vedere quel programma. Era la fonte del Niagara di quelle note che ti entravano dentro, facevamo il pieno per un anno. Mi appassionava. Vedo Sanremo come un bambino vede un gran bel giocattolo. È come la Champions per un calciatore. E' una fonte di adrenalina pura, lì provi un'emozione unica” e tira fuori un aneddoto: “Ricordo che ero a fianco al grande Ray Charles che doveva cantare e ripeteva ‘non so perché mi sento molto nervoso'. Anche lui si era emozionato”. E Al Bano dice la sua sulle dichiarazioni di Claudio Baglioni in tema di migranti: “Ogni essere umano ha diritto a esprimere quello che sente. Perché Baglioni non dovrebbe dire quello che pensa? Non vuol dire stare contro qualcuno o qualche istituzione. Un cittadino di nome Baglioni ha espresso su domanda di un giornalista la sua opinione. Era giusto rispondere, non è andato lì a fare un comizio”. Il cantante chiude così: “I sogni non si dicono mai perché non si avverano, ma vorrei diventare di nuovo nonno”. Poi Al Bano intona una canzone e nell'euforia generale Silvia Toffanin senza volerlo dà un colpo di microfono in testa a una ragazza del pubblico. 

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