Noia e soliti temi. Il Molleggiato fa flop pure a disegni
Crollo di ascolti nella seconda serata per il cartone di Celentano
Forse il tema non è tanto che l'Italia non vuol più profeti. Ma magari che si è stancata di alcuni tra questi. Probabilmente così si spiega il crollo di ascolti su Canale 5 della seconda puntata di Adrian, l'abbinamento tra show e cartone animato in cui l'egolatria di Adriano Celentano si mescola al tentativo di trattare con piglio laicamente pontificale i temi dell'oggi. Lunedì sera, all'esordio era andata così: l'anteprima Aspettando Adrian, dal palco del teatro Camploy di Verona, è stata seguita da 5 milioni e 997 mila telespettatori, pari al 21,9% di share. Il cartone, Adrian, ha visto un calo di oltre un milione. E dunque 4 milioni e 544 mila spettatori con il 19,08% di share. Martedì sera, invece, i numeri pungono e fanno male. 3.965.000 telespettatori, 15% di share, per l' anteprima. Mentre 2.887.000 per il cartone. Un calo non certo trascurabile, per uno show che è stato presentato con un battage autenticamente celentaniano, nel senso del non dare certezze oltre la mitizzazione del Lui. E dunque promo a partire da prima di Natale. Nell'ultimo di questi tv c'è Lui che canta evidentemente in playback «Prisencolinensinainciusol», successo di oltre 45 anni fa. E poi la narrazione. Così nei giorni immediatamente antecedenti alla messa in onda del prodotto si diffondono voci di un abbandono da parte di Celentano delle prove a Verona, di un suo ipotetico forfait sul palco, di liti. Insomma, un' epica dell' assenza che gioca con l' interazione tra finzione e realtà, tra canovaccio teatrale e cronaca giornalistica. Un po' una filosofia alla Lenny Belardo, il Pio XIII nella fiction The Young Pope quando annunciò di voler orientare la comunicazione pontificale sull' ostentazione dell' invisibilità. «Hai peccato di taciturnità molesta» dice a Celentano un Nino Frassica con il saio da frate, in una finta confessione di scena. A ben pensarci, è una grande messa del Celentanismo, dove la fugace carnalità sul palco si trasfigura nel cartone disegnato da Milo Manara. E su tutto si staglia l' incontro tra umani istinti e visioni di prospettiva... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI