giallo in tv

Adrian finisce prima. Colpa degli attacchi sui social?

Giada Oricchio

"Adrian", la serie evento di e con Adriano Celentano, andrà avanti per altre otto puntate a partire da stasera, ma con quale formula? Perché il ritorno di Adriano Celentano, dopo 7 anni di assenza dalla tv, è stato bersagliato di critiche e battute di scherno sui social. Lunedì qualcosa non è andato per il verso giusto: la serie evento ha chiuso baracca e burattini un’ora prima del previsto, non a 00.15 ma alle 23.15 e Canale 5 ha mandato in onda in fretta e furia il TG5 e il film “Ravanello pallido” non previsto in palinsesto. Cosa è successo al Teatro Camploy di Verona? Perché Adriano Celentano e il suo alter ego Adrian se ne sono andati un’ora prima? Sui social è montata la notizia che il clan Celentano si fosse così indispettito dei commenti derisori sulla lentezza dello show e sulla bruttezza del cartoon da abbandonare il palco e imboccare l’autostrada per Milano. Tuttavia chi era in teatro ha smentito l’ipotesi sostenendo che la scaletta era stata rispettata: breve spettacolo live, proiezione di Adrian e tutti a nanna. I social sono stati impietosi almeno quanto i martellanti e infartuanti spot di Adrian. E’ chiaro che raccogliere davanti al teleschermo quasi 6 milioni di telespettatori non è un disastro in termini assoluti, specie per i risultati che Canale 5 ha ottenuto in questi mesi, ma è un flop se si considera l’investimento di circa 20 milioni di euro (qualcuno dice 28, nda), le collaborazioni mondiali, il bombardamento pubblicitario, la presentazione come evento dell’anno e ovviamente la presenza-assenza di Adriano Celentano. Anzi il “molleggiato” ha coniato una nuova voce: la PRESSENZA ovvero la presenza continua percepita come assenza che genera il desiderio della presenza. In poche parole: “l’attesa del piacere non è essa stessa il piacere?” Il direttore di Canale 5, Giancarlo Scheri, abituato ormai a funambolici comunicati stampa per celebrare risultati della rete non in linea con le attese, ha dichiarato: “Celentano è un monumento dello spettacolo italiano, da sempre innovatore e anticipatore di linguaggi e temi importanti. Ieri sera ci ha regalato una serata indimenticabile che resterà a lungo nella memoria. E siamo solo all’inizio”. Non la pensano così gli utenti e molti addetti ai lavori che su Twitter e Facebook hanno ingaggiato una gara di originalità, quella che è mancata ad Adrian (apparso vecchio e scontato nella trattazione di temi molto attuali), per definire la graphic novel disegnata in parte dalla seducente matita di Milo Manara. “Sono indeciso se il sottotitolo di Adrian potrebbe essere “Memorie di Adriano” o “Delirio di onnipotenza”, “Riassuntazzo: tette, culi, macho wannabe Celentano, tette, musica a caso, battute vecchie, scene slegate, tette, culi, super cattivi e scagnozzi idioti, soldi sprecati”, “e come la recensisci una roba così? In bocca al lupo ex colleghi”, “Manco la d’Urso nella sua peggior crisi di megalomania potrebbe essere così egocentrica e autoreferenziale”, “Finito? E ora che c’è? Io metterei la Dottoressa Giò ma serio eh”, “disegni 8, animazione 3, computer graphic -6, labiale 2, dialoghi 1, egocentrismo 10+”, “Non si tratta di prodotto alto, basso, elegante, trash, noioso. Non possiamo nemmeno dire aridatece il canone. Ma che Adrian è brutto forte. Quello sì”, “Sono sinceramente stupito. Pensavo che Adrian potesse essere brutto, ma non così brutto”, “Prevedo polemiche roventi per Napoli associata a Mafia International”, “Dialoghi imbarazzanti, doppiaggio, buchi di trama enormi e passaggi confusionari”, “Ma è Adrian o pornohub?”, “AI UONT TU NO cosa ci fa a stare questa poracciata in prima serata su Canale 5”, “Se questa è la serie dell’anno, mi sa che sarà proprio un bell’anno di merda”, “bisogna capire se il comprensibile desiderio di Celentano e Claudia Mori di vedersi ancora giovani e trombanti andrà incontro alle esigenze di intrattenimento dello spettatore”, “Ma cos’è sta cafonata con Claudia Mori in versione manga porno anni ’80?”, “Almeno su una cosa siamo tutti d’accordo, fa cagare”. Alla luce dell'accoglienza social e di pubblico, questa sera Adriano Celentano si concederà per più di 3 minuti o resterà arroccato nella "casa dell'orologiaio"? In fondo conviene anche a lui.