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"Tra Cielo e Terra", viaggio nell'instabilità del divenire

Nel nuovo spazio per l'arte contemporanea diretto da Chiara Castria e Paola Quaquarelli

Maria Monsè
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Un nuovo spazio per l'arte contemporanea diretto da Chiara Castria e Paola Quaquarelli è stato inaugurato da tre artisti messi a confronto. I loro linguaggi distinti, pittura, scultura, fotografia hanno un tema comune: l'instabilità del divenire. Durante questa mostra dal titolo "Tra Cielo e Terra" si è potuta ammirare la condizione che caratterizza l'esistenza umana. Le bizzarre forme di nuvole bianche e oro, che solcano i cieli del pittore Ernesto Morales, simbolizzano l'imprevedibile mutevolezza dell'identità del cielo quale metafora del caso o destino; dialogano con le figure in ceramica di Pietro Simonelli, vagamente minacciose e ancorate saldamente a terra, nonostante le ali ambiscano ad una impossibile voglia di libertà, svelando energia che non riesce a librarsi verso il cielo contrapposte alle immagini estatiche e immobili di Alessandro Valeri. Ad avvicinare i tre poliedrici artisti sono state Chiara Castria e Paola Quaquarelli nella Galleria SpazioArte della storica Sala Umberto nella mostra "Tra Cielo e Terra". La mostra, che vuole essere l'incipit di un percorso espositivo incentrato su una produzione artistica interdiscipliare, offrirà ai visitatori un'esperienza immersiva senza filtri per uscirne trasformati e avvertiti sulle meravigliose contraddizioni e aspirazioni che definiscono in assoluto l'identità dell'uomo oggi.  

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