Carlo Verdone parla di sesso e attacca la Raggi. Ecco cos'ha detto in tv
L'attore ospite di Piero Chiambretti
Carlo Verdone, ospite di Piero Chiambretti a “#CR4, La Repubblica delle donne”, ha raccontato aneddoti sulla vita privata, sul suo cinema e sul sesso: “Il comico non deve essere tromb**te”. Poi Vittorio Cecchi Gori e il preziosissimo orologio finito male. E non ha risparmiato una critica a Virginia Raggi, sindaco di Roma. Carlo Verdone e le donne Piero Chiambretti di punta e di fioretto scandaglia l'universo Carlo Verdone e il risultato è un'intervista autentica e piacevolmente interessante. E' spiritoso anche quando parla di se stesso: “Sono cresciuto con tutte donne, mia mamma, le mie nonne, zia Linda che chiamavamo “occhio bacucco”, zia Lina che non si è mai capito chi era, sì…abbiamo qualche idea, ma non è mai stato chiaro chi fosse e poi le tate. Mia figlia? Giulia è straordinaria, era brava a recitare, ma non ha voluto fare l'attrice, ha sentito la vocazione e fa Medicina”. Carlo Verdone e le attrici “Ti imbarazza fare scene di sesso? E' credibile un comico che fa sesso” domanda Chiambretti e Verdone: “No… adesso che sono maturo cerco di non scriverle proprio, non è credibile e in genere il comico non deve essere tromb***e. Se ho paura delle donne? No, sono rispettoso”. Per Barbara Alberti ha una qualità: “Ci fai innamorare degli uomini perché sei un buono”. Felice il rapporto con le attrici: Ornella Muti è stata una meravigliosa compagna di lavoro, Claudia Gerini è dotata di un'ironia molto simile a quella del regista: “Mi avevano detto di non prenderla in Viaggi di Nozze per il grande scarto d'età. Invece ha un'ironia molto simile alla mia. Avevamo perso un pomeriggio di lavoro e in un bar. In mezz'ora abbiamo scritto la scena di “Che famo”, non c'era nel copione e Rita Rusic era preoccupata "Fa ridere?", "Non ti preoccupare" ed ecco la scena cult”. Poi il ricordo di Moana Pozzi: “Cercavo una casa per una scena di Borotalco, lei dormiva in una camera, si alzò in tutta la sua imponente bellezza e io ne fui colpito tanto da ricordarmene per il film” e Eleonora Giorgi: “In Borotalco era perfetta, piena di energia e vivacità”. Infine Asia Argento: “Tanto tempo fa scrissi un post su FB. Eravamo a Praga e aveva un senso di professionalità enorme, compiva 18 anni in quei giorni, sapeva il copione a memoria, si era fatta dare la sedia a rotelle due settimane prima e girò per Roma per capire come la gente la giudicava. Una professionista. Ha preso pure un David per miglior attrice. Oggi? E' molto tempo che non la vedo. Se può aver molestato Jimmy Bennett? Mah, non credo, non penso proprio, non mi dà questa idea. Sta attraversando un terremoto, spero che ne esca prima possibile”. Chiambretti chiede: “Da regista ti sei mai dovuto difendere da un'attrice pronta a tutto?”, “Ho messo una telecamera fuori la porta, due anni fa entrò in casa una ragazza, pensavo stesse male e invece voleva farmi vedere alcune scene. Ho dovuto chiamare l'avvocato. Di mitomani ne abbiamo tanti. Una volta apro la porta, erano 7 uomini dell'Acea e al telefono dicevano "semo a casa di Verdone, ammazza che vista che c'ha! Saluta mi mamma”. Carlo Verdone e la politica Carlo Verdone ama Roma e si dice felice per l'assoluzione di Virginia Raggi: “Meglio che sia stata assolta, ora può partire e lavorare, soprattutto per la periferia, bisogna partire dalla periferia. Dovrebbe essere un po' più determinata e prima parte meglio è perché a Roma non ne possiamo più. Io sindaco? Sarei stato un sindaco antipatico, avrei rivoltato la città come un calzino a iniziare dalla periferia e mi sarei fatto odiare dai cittadini, avrei perso voti però dopo tre anni avrei portato risultati concreti”. Carlo Verdone e l'aneddoto Il pluripremiato regista ha un ricordo particolare di Vittorio Cecchi Gori: “Il 26 dicembre tutti i produttori si attaccano al telefono perché storicamente è il giorno in cui gli italiani vanno al cinema. Il 26 dicembre 1995 andai a casa di Rita Rusic e Vittorio Cecchi Gori a Monte Mario e Vittorio si mise al telefono a chiedere i risultati di “Viaggi di nozze” e sentiamo gli esiti di Belluno, Udine, Padova, Treviso, Torino, le piazze più difficili, con 40-50 milioni di lire, poi arrivano i dati stratosferici di Milano e Roma, il contabile fa "qui arriviamo a 30-35 miliardi". Vittorio fece un brindisi e mi disse "stai guardando il mio orologio (un Daytona in oro e brillanti), ti piace vero?" Io in realtà lo guardavo perché mi sembrava un po' eccessivo, lui dall'altra parte del tavolo me lo tira e dice "tieni te lo regalo", io glielo ritiro "ma nooo, ma dai" costava 20 milioni…e lui me lo rilancia "te lo meriti". Arriva Rita e dice "Tu praticamente gli hai regalato l'orologio che ti ho regalato io", "Uh me ne sono dimenticato, ma stasera per Carlo questo e altro", rispose Vittorio. Io l'ho rincorsa per restituirlo "ma ti pare che te lo prendo" e lei "No ora non lo voglio più". Bene, l'ho tenuto 48 ore. All'epoca abitavo a Campo dei Fiori e me lo avevano visto al polso, io ho dato da lavorare a tutti quelli che stavano lì e invece si sono passati parola e mi hanno sfondato casa rubando tutti gli orologi tranne quello che era già in banca. E' chiaro che sono andati mirati. L'ho sentito come un tradimento. Mi sono trasferito e non ho preso più nessuno di quello a lavorare perché mi sono rotto i cog**ni”.