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Addio a Stan Lee, il papà dei supereroi Marvel

Nel '61 aveva ideato i Fantastici Quattro. Poi Spider Man, l'Incredibile Hulk e gli Avengers

Carlo Antini
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È morto a Los Angeles all'età di 95 anni Stan Lee, il leggendario autore dei fumetti della Marvel Comics, dall'Uomo Ragno ai Fantastici Quattro, dagli Avengers a X-Men, sbarcati anche a Hollywood. In una carriera iniziata nel 1939, l'eclettico newyorchese è stato direttore editoriale, editore ma soprattutto un autore dalla prolificità ineguagliata nella storia dei fumetti. Il successo era arrivato nel 1961, con il debutto dei Fantastici Quattro da cui era partita la trasformazione della Marvel in un marchio internazionale. Grazie alla collaborazione con Jack Kirby, Steve Ditko ed altri artisti, Lee ha gettato le basi di un successo mondiale che ha appassionato generazioni di lettori e negli ultimi decenni anche degli spettatori al cinema. Tra i personaggi più amati dell'universo Marvel, tutti «supereroi con super problemi», ci sono l'Uomo Ragno e Iron Man, l'Incredibile Hulk e Thor, Black Pather, Devil e Ant-Man. Insieme hanno creato una sorta di mitologia del XX secolo divenuta un culto per i collezionisti di fumetti. Lee era diventato il volto della Marvel, partecipando a eventi e convegni sui supereroi. Nel 1981, pur continuando scrivere le strisce quotidiane dell'Uomo Ragno, si era trasferito con la famiglia in California per seguire da vicino sui progetti cinematografici e televisivi della Marvel. Dal 2000 aveva lanciato una serie di film della Marvel come gli X-Men, Spider-Man, I Magnifici Quattro, Iron Man e DeadPool in cui non mancava mai di apparire in un cameo. Nel 2009 la Disney aveva comprato per 4 miliardi la Marvel Entertainment e i film di supereroi come The Avengers hanno continuato a trionfare ai botteghini. Nel 2015, Lee aveva pubblicato il graphic novel «La stupefacente, incredibile, fantastica vita di Stan Lee» sulla sua vita. Gli ultimi anni erano stati tumultuosi: dopo la morte della moglie 69enne Joan, nel 2017, aveva denunciato per frode i dirigenti della POW! Entertainment, la compagnia che aveva fondato nel 2001 per sviluppare progetti nel cinema, in tv e nei videogame, una denuncia che aveva improvvisamente ritirato la settimana scorsa. Nel suo mirino era finito anche il manager che amministrava il suo patrimonio da 70 milioni di dollari. Quest'anno, per il peggioramento delle condizioni di salute, si era ritirato dalla vita pubblica.

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