bufera in tv
Riecco "Portobello" e per la Clerici sono guai
"Portobello", il reboot di Rai1 presentato da Antonella Clerici, incassa la prima polemica: gli animalisti chiedono alla Rai di non esibire più il pappagallo in diretta tv. I tempi sono cambiati e non c’è più traccia della soavità, della leggerezza e dell’originalità del Portobello di Enzo Tortora che ha dato i natali a molte trasmissioni (“Agenzia matrimoniale”, “Chi l’ha visto”, “C’è Posta per Te”). Il mercatino del venerdì è stato spostato al sabato e allungato di due ore e mezzo: inizia alle 20.30 e finisce alle 00.03. L’impianto con le quattro rubriche principali non è stato toccato, Antonella Clerici, con il pappagallo sul fianco della giacca stordito dalle luci e imprigionato da una catenella alla zampa, ha pagato l’emozione ma si è districata alla grande in una conduzione complessa. L’andamento lento deve essere accelerato così come i collegamenti con Paolo Conticini. In rodaggio anche la moglie dell'indimenticabile Fabrizio Frizzi, Carlotta Mantovan. La fondatrice della Onlus “Save the dogs”, Sara Turetta, insieme a molti altri utenti Twitter ha scritto: “Ci sarà un’impennata di vendite di questi animali che dovrebbero vivere in libertà. È irresponsabile esibirli in Tv”. Un post che ha convinto la LAV, Lega Anti Vivisezione, a intervenire: “Dopo più di 30 anni di passi avanti contro sofferenza animali, riproporre in Tv (tra rumori, luci) pappagalli o acquari significa non aver compreso che la società si è evoluta. Invitiamo gli autori di @Raiuno a fare show senza animali #portobello”. La richiesta segue l’allarme da "Sos pappagalli onlus" secondo cui il pappagallo, usato per la pubblicità, aveva un pezzo di scotch sul becco ed era legato in modo così stretto da non potersi muovere. Intanto l’esordio di “Portobello” in termini di ascolti tv è stato più che positivo: 4.150.000 telespettatori pari al 20,17% di share contro la corazzata “Tu sì que vales” che ha interessato 5.200.000 telespettatori per il 28,85% di share. Antonella Clerici ha twittato: “Possiamo e dobbiamo migliorare, ma oggi sono felice”.