Asia Argento non s'arrende: "Ecco tutta la verità..."
Come altri vip Asia Argento sembra trovare la televisione terapeutica. È come se il calore delle luci della ribalta fossero l'unico luogo dove trovare conforto. Dopo l'intervista a “Non è l'Arena” sul caso Jimmy Bennett, si è raccontata senza filtri nel salotto di Silvia Toffanin che per la prima volta si schiera apertamente: “Non mi espongo mai, ma questa volta dico che sono dalla tua parte e che ti credo”. L'attrice racconta la sua quotidianità: “Ogni giorno è diverso e cerco di fare qualcosa che fa bene alla mia mente e al mio spirito. Mi sento molto sola soprattutto la notte, mi manca mio figlio e il mio compagno. La notte è molto difficile”. La seduta di psicanalisi parte dall'infanzia negata: “Ho deciso di iniziare a lavorare prestissimo contro il parere di mia madre. Da piccola i miei genitori non mi hanno amata abbastanza e quest'insicurezza me la sono portata dentro. Ero una bambina difficile per il bisogno di tanto amore. Sono entrata in terapia”. A Cannes denunciò la violenza sessuale subita da Harvey Weinstein innescando un effetto a cascata: da 8 denunce contro il produttore si è arrivati a 183. “Sono andata a Cannes per la prima volta a 16 anni e a 21 anni ho subito una violenza sessuale. La rivelazione di Cannes è stata kamikaze, ho dato fastidio ai potenti e credo di averne pagato le conseguenze. Sentivo che le donne non facevano abbastanza e ho fatto un gesto forte. Sono stata la prima a denunciare pubblicamente. Perché ho parlato dopo tanti anni? Non volevo farlo. Un anno fa stavo bene, era un periodo felice, poi un giornalista mi ha chiesto di parlare e io l'ho fatto quando ho capito che Winstein era un predatore seriale, che erano tante le donne violentate come me. Quell'abuso mi ha creato un trauma post traumatico e ha condizionato il rapporto con gli uomini”. Asia Argento condivide l'idea del complotto del padre Dario: “Weinstein è un sociopatico, mi fa paura. Ha fatto male a tantissime donne e credo che pagherà, ma mi fa paura perché c'è tutta una rete di protezione intorno a lui che ho scatenato mettendo il dito in quella piaga purulenta. Prima di Weinstein ero stata molestata a 16 anni sul set. Brizzi? Non so cosa pensare del caso Fausto Brizzi. Ho dato il mio contributo al movimento MeToo e ho pagato più di tutti per questa battaglia. Non ho accettato premi per il MeToo perché credo di aver fatto la cosa giusta. Ma non ho più la forza di aiutare gli altri, devo pensare a me stessa e sono io che chiedo aiuto agli altri”. Silvia Toffanin, in punta di piedi e senza approfondire, la interroga su Jimmy Bennett, il giovane che l'ha accusata di violenza: “Un mese dopo il caso Weinstein mi arriva una lettera di 3,5milioni di dollari per un incidente avvenuto nel 2013. Era una lettera di ricatto perché c'era scritto ‘se pagate firmiamo un patto di riservatezza'. Bennett sapeva che non avevo i soldi, quella richiesta era rivolto al mio compagno Anthony Bourdain, molto famoso in America, che tra l'altro sapeva di quest'incidente. Bennett era una persona disperata che non lavorava più da quando aveva 13 anni, i genitori gli avevano rubato soldi, ha fatto una cosa schifosa, schifosa. Sapeva che io e Anthony eravamo fragili perché ci eravamo appena esposti con il movimento #Metoo. Quel ricatto mi ha lasciato basita. Non me l'aspettavo. Sono dovuta tornare in terapia. E' stato lui a violentarmi, io rimasi ghiacciata però poi si va avanti. Anche se è tornata quella bambina insicura e fragile che vorrei se ne andasse per sempre”. La vicenda viene archiviata così e Asia parla della sofferenza per il suicidio del fidanzato Anthony Bourdain: “Mi ha lasciato un vuoto incolmabile. Pensavo che si sarebbe preso cura di me e dei miei figli. La sua assenza non posso cambiarla, ma il dolore è sempre con me e non va via. Nessuno che mi dice buonanotte o buongiorno. E' indicibile il dolore, ho pensato di tornare a lavorare, ma poi è successo questo… Il suo dolore doveva essere così immenso e io tutti i giorni mi chiedo come ho fatto a non capirlo. L'istinto è vivere, non morire. Come ha fatto a nasconderlo? A non dare un segno? Niente”. La Argento si contraddice: “Solo il giorno prima aveva una voce strana, glielo feci notare e mi disse ‘ ho mangiato e bevuto troppo'. Non mi ha detto dei suoi pensieri anche se nei suoi libri parlava spessissimo del suicidio. A volte me ne parlava anche al telefono, ma mi sembrava romantico. Pensavo fosse romantico, credevo che chi parla del suicidio poi non lo fa”. L'attrice e regista piange a dirotto: “Non mi interessa cosa pensano gli altri di me o cosa dovrei essere. Non mi importa”. Si rifiuta di vedere un servizio celebrativo sull'ex fidanzato e palesa tutto il suo mal di vita: “Ci sono giorni in cui non mi alzo dal letto, a volte faccio delle cose di giorno, cerco di tenermi impegnata, ma è molto difficile e ti dico la verità non ci riesco sempre. La cosa migliore per me è andare in analisi. Sono contenta però che la gente non mi odi, quando incontro qualcuno mi dà sostegno. E' terribile quello che ha fatto la mia amica, mi ha dato della pedofila ed è stata una coltellata. Pedofila… un termine così schifoso. E' come se io fossi a terra e ogni tanto arrivasse qualcuno a darmi un colpo. E' una cosa allucinante. Sono terrorizzata dal mondo. Ammetto che sono ingenua, quasi stupida negli affetti e non riesco a giudicare bene le persone, a capire chi mi vuole bene. Ora sto aprendo gli occhi e credo sia ora che quella bambina vada via per sempre”. La Argento, prende tempo, sospira, fa uno sguardo d'intesa alla Toffanin, e svela la verità su X Factor: “Non mi aspettavo tanto affetto per X Factor. E' stata una decisione “amichevole” (fa il gesto delle virgolette, nda). Ma non volevo andar via, non volevo nuocere al programma. Quando si è visto che i ragazzi, la giuria e il pubblico mi voleva, ho sperato di tornare. Ma evidentemente dovevo imparare una lezione. Se vivrò a lungo capirò il perché di tutto questo. Mi sento come se fossi sono sotto un'onda e non riesco a salirci sopra”. La Toffanin domanda: “Abiamo raccontato tutto?”, “Almeno per quest'anno sì. Mi sono sfogata come un'amica. Sapevo che venendo qua avrei trovato la tua dolcezza e ne avevo bisogno” conclude Asia con il volto rigato dalle lacrime tra la standing ovation del pubblico e un abbraccio con la Toffanin.