scoppia la polemica
GfVip3, a notte fonda la scomoda verità su Enrico Silvestrin
Scoppia la prima polemica al Grande Fratello Vip 3. Lisa Fusco e Giulia Salemi, incavolatissima con gli autori per la presentazione incentrata sul vestito inguinale indossato al Festival di Venezia (motivo per cui è nota nello showbiz), hanno nominato Enrico Silvestrin per le sue recenti dichiarazioni omofobe. Ma Ilary Blasi e Alfonso Signorini hanno derubricato l’episodio a “battuta”. A notte fonda viene fuori la prima magagna del reality targato Canale 5. Prima di entrare nella casa di Cinecittà, l’ex vj di MTV ha detto in un’Instagram Stories: “Nessun uomo compra la pettorina o la copertina rosa a un cane se non è una donna o un ric***e”. Lisa Fusco l’ha mandato subito in nomination spiegando: “E’ omofobo, su internet c’è stata questa discussione, ha chiesto scusa, ma non si può uccidere una persona e poi chiedere scusa. A me non sta bene”. Più o meno le stesse parole usate da Cristiano Malgioglio nella passata edizione. Il sospetto che dietro alla prima nomination ci sia molto opportunismo e poca, sincera dedizione alla causa LGTBQ, è forte ma non c'è la prova contraria. Anche Giulia Salemi ha mandato al televoto Silvestrin per lo stesso motivo. A suscitare maggiore perplessità è stata la reazione soft dell’opinionista Alfonso Signorini che ha liquidato così la vicenda: “Secondo me era proprio una battuta, non si può fare un caso nazionale. Sai quanto mi dia fastidio questa questione però a Silvestrin avrei risposto semplicemente "ho un rottweiler di nome Marilyn che vuole incontrare il tuo cagnolino". L’ha detto per scherzare”. E pensare che l’anno scorso, il direttore del settimanale “Chi” non fece sconti a Giulia De Lellis, più ignorante che omofoba. Anche la Blasi si è schierata con Silvestrin: “Lisa mi sembra che sia un po’ esagerato, è una cosa pesante, dai”. Lo stesso Silvestrin, in nottata, si è giustificato con Maurizio Battista sostenendo di essere stato mal interpretato. In verità, nessuna battuta, né quella di Signorini, né quella stereotipata di Silvestrin hanno fatto ridere.