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Ambra Angiolini: "Allegri? Dopo le partite aspetto 48 ore prima di vederlo"

A Rai Radio 2 ha svelato: "Così ho sconfitto la bulimia"

Davide Di Santo
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Ambra Angiolini si è raccontata ai microfoni di Rai Radio 2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Ambra ha parlato del suo ultimo lavoro: "Ho finito da pochissimo le riprese di una serie molto lunga girata a Trieste. Sono stati tre mesi di lavoro molto tosto, ero un vicequestore. E' stato bello ricoprire questo ruolo, dopo un po' ho iniziato a ragionare come un vicequestore, sono entrata ogni giorno in questura, mi sono molto calata nei panni di questa donna".  Ambra in passato ha avuto problemi di bulimia. Ricorda: "E' una malattia che ancora non è così riconosciuta come tale. Mangiare tanto o non mangiare proprio non è un capriccio. Riuscii ad uscirne grazie alla radio, perché di notte una volta feci tutta una puntata su questo tema. Il cibo è la cosa più facile da trovare, riempie un vuoto. Un po' si resta bulimici tutta la vita. La bulimia vuol dire anche amare tantissimo, desiderare tanto di essere amata. L'atteggiamento un po' bisogna coccolarlo, perché ti resta addosso. Se lo accetti non diventa malattia. Quando sono rimasta incinta di mia figlia Iolanda la fame d'amore si è finalmente placata". Sul momento politico e sociale dell'Italia: "Da cittadina, penso che noi potremmo fare e dovremmo fare di più. Dovremmo lamentarci di meno. E' facile dire che fa tutto schifo e che va tutto male. Poi c'è pochissima gente, tra quella che può, che fa davvero qualcosa di concreto. Questione immigrazione? La lamentela ormai è un vizio di forma. L'accoglienza è alla base di questo Paese, lo è sempre stata. Noi siamo un popolo accogliente, forse anche troppo. Tutto questo però deve avere un ordine anche per noi. Forse la situazione è scappata di mano. Ora si è arrivati a un punto in cui bisogna mettere a posto le cose". Sul rapporto con il compagno Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus: "Qual è la regola per placarlo quando perde una partita? Io mi accorgo delle situazioni. Non vado mai allo stadio, ho delle cose scaramantiche, poi mi aiuta il fatto di vivere a Brescia, non ho subito il risultato diretto. Quando esce dallo stadio va a casa, va con i suoi amici, aspetto 48 ore. E' un uomo molto serio sul lavoro, torna sempre con la squadra, segue tutte le sue regole. Le rispetto e intanto aspetto. So che tornerà".  Sulla notte indimenticabile della sua vita: "La prima volta che mia figlia ha dormito 8 ore di fila. Non dormiva da 8 mesi. Quella notte non ho dormito perché non credevo al fatto che lei dormisse. Quella fu la notte della rinascita".

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