Meraviglioso Modugno a Polignano a Mare. La moglie Franca: è la nostra Nashville
Da Curreri a Gabbani il tributo al grande Mimì
Domani sera Domenico Modugno verrà ricordato, nella sua città Polignano a Mare, con una serata magica, “Meraviglioso Modugno”, presentata da Maria Cristina Zoppa, Rosanna Cacio e Silvia Notargiacomo, tre splendide donne che daranno vita a un susseguirsi di ricordi complici Gaetano Curreri, Paola Turci, Francesco Gabbani, Ghemon, Luca Carboni, Manuel Agnelli, Simona Molinari che rivisiteranno le melodie di Mister Volare affidate alla co-direzione artistica di Stefano Senardi ("Tu si na cosa grande", "Dio come ti amo", "La Lontananza", "Amara terra mia"). Per la prima volta la serata sarà seguita in esclusiva su Rai Radio Live con uno speciale “Eraora” che andrà in onda a settembre sul canale digitale RAI. In questi anni “Meraviglioso Modugno” ha ospitato i più grandi esponenti della canzone italiana, Vinicio Capossela, Daniele Silvestri, Negramaro, Gino Paoli, Ornella Vanoni, Piero Pelù, Enrico Ruggeri, Morgan, solo per citarne alcuni. Abbiamo chiaccherato con Franca Gandolfi, moglie di Modugno. “Passa il tempo ed è aumenta l'attenzione verso di lui, è stato scoperto anche dai giovani che vanno alla ricerca delle sue canzoni meno note – racconta. Polignano a Mare è per Mimì come Nashville per Elvis Presley. C'è quella statua in onore di Mimmo che è un monumento amato da tutti. Le braccia spalancate sbaragliano il campo alla stessa bellezza di quel mare pugliese”. A novant'anni dalla nascita, a sessant'anni da Volare e a cinquant'anni da Meraviglioso, lo stile e il senso della vita del grande cantautore sono ancora vivi nel cuore della Gandolfi che confessa. “Ero una ragazzina, 19 anni. Dopo le nozze civili in Campidoglio, nel 1955, nel 1960 ci sposammo in gran segreto anche in chiesa. C'eravamo solo noi e due testimoni, con gli abiti di tutti i giorni. Fu un giorno bellissimo perché sentivamo il bisogno di dirci di “sì” davanti a Dio e fu davvero solo un momento nostro. Quando ci conoscemmo nel 1950, al Centro sperimentale di cinematografia, capii che sarebbe stata una vita difficile e, infatti, feci di tutto per lasciarlo ma non ci fu verso. Si era fissato con me, lo trovavo ovunque… Abbiamo litigato tutta la vita, anche per lavoro”. Un uomo meraviglioso Mimmo, il sentito impegno sociale, la sua passione politica. Oggi, avrebbe sofferto per la caduta di stile atroce che c'è stata. “In quegli anni in cui è stato in Parlamento – continua la signora Modugno - si è impegnato tantissimo, creandosi un altro tipo di vita. In fondo, quando si è ammalato ha messo in pratica qualcosa che aveva già dentro e che aveva espresso nella sua carriera scrivendo canzoni politiche come Lu minatori”.